Conad e Censis riflettono sulla società contemporanea

Al via il progetto che s'interroga sulle cause del 'malessere' sociale dell'Italia odierna. In programma roadshow e tanta comunicazione condivisa
Conad e Censis riflettono sulla società contemporanea

Ricerca, comunicazione e confronto sui temi del vivere sociale; parte da questi assunti la collaborazione tra Conad e Censis per favorire l’avvio di una riflessione comune che si trasformi in una nuova spinta propulsiva a costruire il futuro di ciascuno e del Paese. Il contesto da cui (ri)partire è la crisi economica del 2008, che ha gettato l’Italia in uno scenario diffuso di paure e insicurezze. Il progetto è stato presentato lo scorso 26 settembre a Palazzo Giustiniani, Roma, dal Responsabile aree politiche sociali del Censis Francesco Maietta. Alla presentazione è seguita la tavola rotonda ‘Miti del rancore, miti per la crescita: verso un immaginario collettivo per lo sviluppo’, con il giornalista Luca De Biase, il filosofo Maurizio Ferraris, il Direttore generale del Censis Massimiliano Valerii e l’Amministratore Delegato di Conad Francesco Pugliese.

L’IMPEGNO SOCIALE DI CONAD

Abbiamo sviluppato questo progetto con il Censis perché siamo interessati ad approfondire la relazione che si instaura tra le persone, tra loro e le comunità di cui sono parte integrante, e che inevitabilmente hanno un impatto sui consumi – precisa l’AD di Conad Francesco PuglieseServe con urgenza un pensiero di comunità e questo è ciò che ogni cittadino si attende dalla politica e dalle istituzioni. La vera sfida è conoscere a fondo territori e comunità; è saper costruire una relazione a misura dei bisogni della persona, abbandonando la cultura del rancore e la paura che ostacolano la ripresa del Paese per passare a una società con rinnovate aspirazioni e capacità di crescere”. Le attività in cantiere del progetto prevedono la valorizzazione delle conoscenze attuali, la loro divulgazione e un’intensa campagna di comunicazione, dando visibilità a tre roadshow territoriali (uno al Nord, uno al Centro e uno al Sud) con il coinvolgimento di stakeholder, testimonial, esperti, referenti istituzionali, politici… e alimentando Osserva Italia di Repubblica.it: l’osservatorio quotidiano sugli stili di vita degli italiani e sulle loro aspettative per il futuro; con notizie, dati e commenti.

UN’ITALIA INSICURA

“Malanimo, fastidio per gli altri, soprattutto se diversi, e tante paure: ecco l’immaginario collettivo degli italiani oggi, in cui ogni sfida è percepita come una minaccia, mai come una opportunità puntualizza Massimiliano Valerii, direttore generale del Censis –. E a guardare i numeri diffusi proprio dall’ente di ricerca sembrerebbe proprio così: l’analisi Censis sull’Italia restituisce l’immagine di un Paese che nutre disagio per il presente, ha nostalgia del passato (7 italiani su 10 sostengono che “si stava meglio prima”) ed è in difficoltà a investire nel proprio futuro. Le ragioni sono tante: dalla bassa natalità (dal 1951 a oggi ci sono 5,7 milioni di giovani in meno) alla progressiva scarsità di reddito (rispetto alla media della popolazione le famiglie giovani, con meno di 35 anni di età, hanno un reddito più basso del 15% e una ricchezza inferiore del 41%). Il 95% degli italiani è convinto che per fare strada nella vita occorra conoscere le persone giuste, provenire da una famiglia agiata (88%, diversamente da tedeschi, 61%; inglesi, 54%; francesi, 44%; svedesi, 38%) o avere fortuna (93% rispetto all’89% dei tedeschi, 77% dei francesi, 69% degli svedesi e 62% degli inglesi). Eppure nell’ultima fase della recessione e nella timida ripresa congiunturale gli italiani dispongono di una liquidità totale di 911miliardi di euro (+110 miliardi tra il 2015 e il 2017), pari al valore di un’economia che, nella graduatoria del Pil dei Paesi europei post Brexit, si colloca dopo Germania, Francia e Spagna; prima dei Paesi Bassi e della Svezia.

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