Nove famiglie su 10 hanno acquistato bio nel 2017

Secondo i dati di Ismea, considerando produzione e consumi il biologico in Italia esce dalla nicchia e diventa un trend stabile
Nove famiglie su 10 hanno acquistato bio nel 2017

L’agricoltura bio coinvolge in Italia 1,8 milioni di ettari e 72 mila operatori certificati, con un aumento per entrambe le variabili del 40% circa rispetto al 2013. È uno degli aspetti emersi dall’ultimo Rapporto sulla competitività dell’agroalimentare italiano realizzato da Ismea.

L’INCIDENZA DEL BIO NEI CONSUMI

Anche sul fronte dei consumi, il bio ormai non è più né una moda né una nicchia di mercato: 9 famiglie italiane su 10 hanno acquistato durante l’anno un prodotto certificato. Complessivamente l’incidenza del biologico nei consumi degli italiani ammonta al 3%, con settori che continuano a crescere e fare da traino. Tra questi ortaggi (+11,5%), frutta (+18,3%) e altri che, seppur partiti in ritardo, mostrano performance di tutto rilievo: vino (+109,9%), carni fresche (+65,2%) e trasformate (+35,4%), oli e grassi vegetali (+41,1%).

Spesa per consumi agroalimentari domestici bio delle famiglie italiane (ISMEA-NIELSEN)

DIFFERENZE TRA NORD E SUD

Quando si parla di biologico l’Italia risulta divisa in due: con il Nord della penisola che esprime il 64% della domanda di prodotti bio e il Sud che ne rappresenta solo l’11%, pur essendo l’area del Paese da cui proviene gran parte della produzione certificata.

QUALITÀ CERTIFICATA

Oltre che per le produzioni biologiche, l’agroalimentare italiano si connota anche per un sistema di qualità certificata che non ha eguali nel mondo. L’Italia vanta notoriamente il primato mondiale dei riconoscimenti DOP e IGP (818 tra vini e prodotti alimentari). Inoltre, il valore all’origine della produzione è cresciuto, secondo le stime Ismea, del 50% nell’ultimo decennio, mentre l’export è triplicato.

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