Vacondio (Federalimentare), il F&B è centrale per il Paese

Intervista al neo presidente dell'associazione sullo stato dell'arte e sulle opportunità di crescita del secondo settore manifatturiero italiano
Vacondio (Federalimentare), il F&B è centrale per il Paese

A margine del convegno di EY ‘FoodTech il nuovo motore della crescita sostenibile’ che si è tenuto lo scorso 4 dicembre a Parma, Food ha raccolto la testimonianza di Ivano Vacondio, neo presidente di Federalimentare, che ha posto l’accento soprattutto sulla necessità di continuare a promuovere la centralità dell’industria alimentare che ha sviluppato nel 2018 un fatturato di 140 miliardi di euro. In che modo? “Sostenendo l’internazionalizzazione per la valorizzazione delle nostre eccellenze in tutto il mondo, ma soprattutto i consumi interni che sono in calo: anche a causa di notizie fuorvianti che spesso disorientano il consumatore”.

NO ALLE BUFALE E AL TERRORISMO MEDIATICO

“I consumatori sono spaventati dalle bufale che circolano sulla salubrità dei prodotti – continua Vacondio –, sia sulla stampa che in televisione e sul web. È un problema che va affrontato di petto perché danneggia l’intero sistema: bisogna che la comunità scientifica, le istituzioni deputate a parlare di sicurezza alimentare come l’Efsa di Parma, e il Ministero della salute si facciano sentire, per rassicurarli e scongiurare il calo dei consumi”. 

CRESCITA NEL FUORI CASA

Infine, Vacondio si sofferma sulla nota positiva rappresentata dai consumi del fuori casa che, a differenza di quelli domestici, sono in ripresa: “Crescono sempre di più, in parte per i fenomeni legati agli stili di vita odierni, ma soprattutto per l’incidenza del turismo. In questo senso il cibo made in Italy dà un grande contributo al Paese”.

CHI È IVANO VACONDIO

Vacondio, a partire dal primo gennaio 2019, succederà a Luigi Scordamaglia. Già presidente del consiglio di amministrazione e amministratore delegato della Molini industriali di Modena, nonché consigliere dell’Ager – Associazione granaria emiliano-romagnola di Bologna, è stato anche presidente di Italmopa dal 2005 al 2008 e dal 2013 al 2016 ed è tuttora membro del consiglio di presidenza.

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