Nielsen: “Fiducia dei consumatori italiani ancora in crescita”

Dati positivi nel quarto trimestre 2018. Calo vertiginoso della Francia (-13 punti), mentre scende la fiducia anche nel resto d’Europa
Nielsen: “Fiducia dei consumatori italiani ancora in crescita”

La fiducia dei consumatori italiani continua a crescere nel quarto trimestre 2018, arrivando a quota 70 punti, marcando un incremento di un punto rispetto al trimestre precedente. In crescita anche su base tendenziale (+2 punti). I dati emergono dalla Conference Board Global Consumer Confidence Survey, svolta in collaborazione con Nielsen su base trimestrale. Anche la media Mondo è in aumento (+1 punto, da 106 a 107), cala invece di tre punti la media del continente europeo (si ferma a 84 punti). In particolare, è risultato compromesso l’indice di fiducia dei consumatori francesi, che perde ben 13 punti rispetto al trimestre precedente, e 15 rispetto allo stesso periodo 2017. La fiducia dei consumatori, rispetto al periodo luglio/settembre cala anche in Regno Unito (-4 punti, da 102 a 98), in Spagna (-3 punti, da 97 a 94) e in Germania (-2 punti, da 106 a 104). I numeri di questi Paesi sono però in linea con l’indice registrato alla fine del 2017.

LA RECESSIONE NON INCRINA LA FIDUCIA

L’ultimo aggiornamento della Consumer Confidence Survey – ha dichiarato Roberto Pedretti, Group President di Nielsen per il Sud Europasembra confermare le aspettative positive degli italiani, al contrario dei propri cugini d’Oltralpe. Migliorano, infatti, la percezione della propria situazione finanziaria, la propensione all’acquisto e le aspettative occupazionali. La stabilità dei fatturati della GDO, che ha chiuso l’anno con un +0,3% su base tendenziale, è in linea con il sentiment generale.” In effetti, la propensione al consumo cresce di 2 punti percentuali (arrivano quindi al 27% quanti ritengono sia il momento giusto per fare acquisti). Parallelamente sale, dal terzo al quarto trimestre 2018, la percentuale di chi è positivo riguardo lo stato delle proprie finanze (33%, +1 punto) e, se aumenta il numero di persone che ritiene che il Paese sia in recessione (79%, +1 punto), aumentano sensibilmente anche coloro che credono che si uscirà dalla recessione nel 2019 (21% vs. 15% nel trimestre precedente, e 11% nel quarto trimestre 2017).

MA I CONSUMATORI ITALIANI RISPARMIANO DI PIÙ

Fa registrare un incremento, però, la percentuale di italiani che adottano misure per risparmiare. Sono il 56%, +3 punti rispetto al trimestre precedente. Le principali voci di riduzione delle spese riguardano i pasti e l’intrattenimento fuori casa (indicati come possibile taglio rispettivamente dal 59% e dal 56% dei rispondenti), l’abbigliamento (54%) e i prodotti alimentari (il 39% passa/passerebbe a marchi più economici). Si risparmia anche su vacanze e soggiorni brevi (38%), sull’acquisto di oggetti per la casa (35%), su gas e elettricità (35%), sull’utilizzo dell’auto (35%), su spese telefoniche (29%), e sui device elettronici (26%). Una volta coperte le spese essenziali (bollette, rate del mutuo, affitti, etc.) e accantonati i risparmi, tra le preferenze d’acquisto degli italiani spiccano proprio l’abbigliamento (47%) e i viaggi (39%, -6 punti, data anche la conclusione del periodo estivo e vacanziero), seguiti dal divertimento fuori casa e dai nuovi prodotti tecnologici, rispettivamente al 35% e 28%. Si usa il denaro ‘in più’ anche per saldare prestiti (17%), ristrutturazioni domestiche (17%), fondi pensione (13%), fondi di investimento (10%).

LE PREOCCUPAZIONI DEGLI ITALIANI

Il 18% del campione dichiara tuttavia di non potersi permettere spese ulteriori a quelle essenziali, arrivando a fine mese senza avere accantonato nulla per gli extra. L’analisi di Nielsen prende anche in considerazione le principali preoccupazioni degli italiani. In prima posizione c’è sempre il posto di lavoro (indicato dal 18% dei rispondenti, stabile vs. trimestre precedente). Seguono le preoccupazioni per l’economia nazionale (14%, in aumento) e per la salute (10%, in aumento). Si riducono lievemente le apprensioni relative a stabilità politica (4%) all’immigrazione (5%) e a ordine pubblico/criminalità (6%). La preoccupazione per l’aumento del costo delle utenze, invece, cresce di 2 punti (8%).

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