Inchiesta “The Butcher”: pesanti condanne del tribunale di Milano

Otto e sette anni di carcere inflitti ad Angelo Basile e Francesco Giordano nell'inchiesta The Butcher, ritenuti i vertici di un'associazione per delinquere nel settore della trasformazione della carne

Era deflagrata con una forza notevole l’inchiesta della procura della Repubblica di Milano, denominata “The Butcher”, sulle presunti frodi fiscali nel settore dei servizi di macellazione carni che ruotavano intorno alla consortile Servizi Globali (SG), un “colosso” che si avvaleva del lavoro di 1400 lavoratori tra tutte le imprese ad essa consorziate. La SG, secondo la ricostruzione degli inquirenti, acquisiva appalti dalle imprese del settore della trasformazione delle carni per poi darle in subappalto alle imprese ad essa legate che, attraverso artifici fiscali, creavano crediti fiscali inesistenti che venivano poi utilizzati dai gestori del consorzio per compensare gli oneri contributivi previdenziali e assistenziali formalmente in carico alle consorziate, ma sostanzialmente riconducibili al consorzio. Vorticose anche le fatture false che servivano da pezze di appoggio per intascare le somme non dovute dall’Erario. Questo meccanismo permetteva alle società del consorzio di essere anche particolarmente competitive sul mercato dei servizi per la macellazione e così incrementate il giro di commesse fino a quando non è stato scoperto il meccanismo.

CONFISCHE PER 30 MILIONI DI EURO

Da questa indagine sono arrivate adesso le condanne per coloro che sono ritenuti i vertici e promotori di quest’associazione per delinquere finalizzata alla frode fiscale: la seconda sezione penale del Tribunale di Milano, presieduta da Flore Giulia Tanga ha infatti condannato il tarantino Angelo Basile e il barese Francesco Giordano – già arrestati nel luglio dell’anno scorso – rispettivamente a otto e sette anni di carcere. Condanne minori per altre tre persone ritenute parte dell’associazione. I giudici hanno anche disposto, oltre alle interdizioni di rito, la confisca di una trentina di milioni in beni e denaro riferibili agli imputati. In precedenza altri imputati minori avevano scelto il giudizio con rito abbreviato.

UNA FRODE DA 300 MILIONI DI EURO

Dall’indagine era emerso un danno presunto per il Fisco calcolato in 300 milioni di euro, che aveva portato a 17 ordinanze di custodia cautelare (di cui cinque in carcere) su una cinquantina di indagati a vario titolo per associazione a delinquere finalizzata alla commissione di reati fiscali e intestazione fittizia di beni. Imponenti anche i sequestri, per una sessantina di milioni di euro, che furono operati in tutta Italia durante la fase di indagini: quote societarie e conti correnti, ristoranti nel barese, le quote societarie del Bitonto Calcio, numerose ville in provincia di Milano e Bergamo, due yacht, nonché auto di lusso e altri beni, che sarebbero stati il frutto della frode.

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