Asti spumante, arriva la versione Brut

A partire dal 2020 verranno introdotte le tipologie Brut, Extra Brut e Pas dosé con meno grado zuccherino. Per accontentare il gusto dei Millennial e rafforzare Asti Docg nell’Horeca

L’Asti riduce il grado zuccherino per conquistare un pubblico più giovane, e aggiunge la tipologia brut. Il Consorzio della Docg, con i volumi maggiori in Piemonte, ha avviato al Ministero delle Politiche agricole il procedimento per la modifica del disciplinare con l’introduzione delle tipologie Brut, Extra Brut e Pas dosé. Il processo prevede la messa in produzione per il commercio a partire dalla vendemmia 2020.

Le modifiche sostanziali al disciplinare portano all’apertura ulteriore della tipologia spumante, con l’impostazione orientata a dei residui zuccherini ancora più secchi – conferma il vice presidente del Consorzio Stefano Ricagno –. L’Asti potrà essere sul mercato sia come prodotto dolce che come Pas dosé, sia in versione metodo Martinotti sia come metodo classico. È un passaggio importante, volto ad evolvere la proposta dello spumante aromatico per eccellenza”.

ASTI PUNTA SU MILLENNIAL E HORECA

Questo passo permette di intercettare l’evoluzione del gusto tra i Millennial, ma è anche portare ad un rafforzamento nell’Horeca, che rispetto alla Gdo permette al produttore di vendere con un 20% in più a bottiglia.

Sappiamo – continua Ricagno di avere un prodotto riconosciuto per qualità nel segmento dolce, sempre più apprezzato anche a livello internazionale per la sua caratteristica naturalmente aromatica, ma con le nuove caratterizzazioni può ampliarsi la platea dei nostri consumatori. E il metodo classico, in particolare, può esser vincente”.

© Riproduzione riservata