Lavoratori stagionali, scatta l’allarme

Secondo Coldiretti, a causa dell’emergenza e delle ripercussioni su viaggi e spostamenti mancano lavoratori per la raccolta di frutta e ortaggi
Lavoratori stagionali, scatta l’allarme

Secondo Ettore Prandini, presidente di Coldiretti, con il coronavirus l’agricoltura italiana rischia grosso, perché l’epidemia ha esacerbato “le difficoltà maggiori, che riguardano i trasporti e la manodopera stagionale. Le nostre aziende – afferma Prandini rischiano di avere carenza di personale stagionale nei campi, proprio adesso che nell’ortofrutta sta iniziando la stagione della raccolta. E anche nel settore vitivinicolo ci sono lavori da fare adesso, come la legatura, e rischiamo di non avere manodopera per farli”.

Da anni, infatti, per i lavori stagionali l’agricoltura italiana si avvale di un gran numero di lavoratori stranieri, in particolare polacchi, rumeni, bulgari e albanesi. Oggi questi lavoratori non possono trasferirsi in Italia a causa del contagio.

Secondo Coldiretti, la manodopera stagionale straniera rappresenta il 27% del totale delle giornate lavorate in campagna, che in termini assoluti vuole dire 370mila persone. Siccome si tratta di attività estremamente saltuarie, Coldiretti chiede al governo di ripristinare i voucher in agricoltura per tentare di impiegare manodopera italiana.

IL CORONAVIRUS E L’EMERGENZA STAGIONALI

Non a caso, sul web sono già rintracciabili annunci di agenzie per il lavoro che cercano “urgentemente profili per il settore agroalimentare in tutta Italia. La ricerca è rivolta ad addetti ed addette alla raccolta di frutta e ortaggi e alla trasformazione e al confezionamento dei prodotti. Si ricercano candidati e candidate anche con esperienza minima”.

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