Consumatori e caffè, un’analisi in profondità

La nuova survey di AstraRicerche che, per conto del Consorzio Promozione Caffè, esplora il rapporto degli italiani con il loro hot drink preferito

La via del piacere passa anche dal caffè. A dirlo è l’indagine “Gli Italiani e il caffè” condotta da AstraRicerche per conto del Consorzio Promozione Caffè. “Abbiamo voluto, anche in un frangente complesso come quello attuale, comprendere i comportamenti, le preferenze e il rapporto emotivo dei nostri consumatori verso quella che possiamo ancora definire la bevanda preferita degli Italiani” dichiara Patrick Hoffer, presidente del Consorzio Promozione Caffè.

L’indagine – condotta tramite interviste online su un campione rappresentativo di 1.000 individui, di età compresa tra i 18 e i 65 anni – aggiorna la fotografia delle abitudini di consumo degli italiani realizzata da AstraRicerche nel 2014. Ma al tempo stesso conferma il quasi unanime amore degli italiani per il caffè, nonostante il cambiamento vissuto a livello nazionale e mondiale con l’emergenza Covid-19 e il conseguente lockdown. Il 96,6% degli intervistati, infatti, dichiara di consumare almeno saltuariamente caffè o bevande a base di caffè.

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Le preferenze di consumo

ITALIANI E CAFFÈ: QUANTO E DOVE LO BEVIAMO

Quasi 4 italiani su 10 bevono da 2 a 3 tazzine al giorno e altrettanti dalle 3 alle 4. Il consumo aumenta al crescere dell’età, ed è maggiore al Sud e nelle grandi città.

Si conferma la predilezione degli italiani per un consumo domestico, tra le mura della propria casa, oggi come nel 2014 (90,3% nel 2020 e 89,4% nel 2014). Il bar, luogo a volte ad alta densità di clienti, patisce il lockdown e le successive restrizioni agli spostamenti, scendendo nelle preferenze dal 77,5% del 2014, al 65% di quest’anno. Percentuali comunque sempre alte, a testimonianza che, pur con le limitazioni, i minuti al bar restano un tempo prezioso, simbolo della bellezza dello stile di vita italiano. Ciò che attrae del caffè al bar è la sua bontà (primo motivo di scelta per 4 italiani su 10), oltre alla pulizia e all’atmosfera del locale.

GLI EFFETTI DEL COVID-19

Come emerge dalla survey, la pandemia e l’isolamento forzato rappresentano esperienze che hanno tolto agli italiani una parte importante della loro quotidianità: il 60,3% ha sentito la mancanza del rito del caffè al bar. In particolare, è mancata una piacevole routine dell’inizio della giornata, l’incontro con gli amici e il gusto del caffè preparato al bar. Non solo: una percentuale ancora superiore, pari a oltre il 65% dei lavoratori e degli studenti, ha sofferto anche l’assenza della pausa caffè nel luogo di lavoro o di studio.

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Rispetto al 2014, gli italiani sotto il segno del Covid hanno ridotto la quantità dei momenti del caffè, ma non la loro rilevanza: resta saldo il caffè appena svegli, fondamentale per quasi l’80% degli italiani, che lo reputa il primo alleato per affrontare la giornata” – dichiara Cosimo Finzi, direttore di AstraRicerche. “Il cambiamento invece si registra maggiormente sui gusti. E’ aumentata in modo rilevante la curiosità verso preparazioni alternative, come il cappuccino o il caffè ristretto”.

Un cambiamento si conferma anche nella modalità di preparazione: la moka, storicamente la regina della casa, oggi viene utilizzata solo dal 37,2% degli italiani, ed è leggermente superata dalla macchina con cialde o capsule preferita da quasi il 40%.

UN RAPPORTO (ANCHE) EMOTIVO

La ricerca è stata anche l’occasione per rilevare il rapporto emotivo sviluppato con la bevanda più amata in Italia. E su questo gli italiani non smentiscono le aspettative: il caffè è associato a pensieri di benessere, a sensazioni di comfort e di calore. Significa prendersi una pausa (85%); è il pretesto per fare quattro chiacchiere con amici o colleghi di lavoro (82,3%); è il simbolo dell’italianità (l’84,3%). Molti italiani lo definiscono, semplicemente, uno dei piaceri della vita (83,7%).

Anche a livello personale, per quasi 6 persone su 10 bere un buon caffè è un piacere e per poco meno della metà degli intervistati rappresenta un momento di relax. Un quarto degli italiani lo considera una pausa per rilassarsi durante la giornata. Per un terzo degli intervistati è perfino un momento introspettivo, da vivere da soli.

LA VIA DELLA SOSTENIBILITÀ

Dall’indagine AstraRicerche emerge poi quanto gli italiani abbiano sviluppato una buona sensibilità sui temi della sostenibilità sociale ed ecologica e della qualità del prodotto.

Alcune di queste caratteristiche potrebbero determinare le preferenze d’acquisto: in particolare, in ambito di sostenibilità, al primo posto troviamo la garanzia del rispetto dei lavoratori in tutte le fasi di produzione e al secondo la provenienza biologica del prodotto. Riguardo alla qualità, quasi 7 consumatori su 10 confermano di preferire un prodotto biologico e, nella stessa misura, un marchio che fornisca indicazioni sulle proprietà organolettiche e sulle diverse origini di produzione.

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