Aipo Verona, olio evo al top di quantità e qualità

L'Aipo di Verona registra ottimi risultati nella qualità e nelle quantità con 173.145 quintali di olive prodotte e 20.258 quintali d'olio evo

La campagna olearia 2020-21 nel Veronese ha dato ottimi risultati sia in termini di qualità che di quantità di olio prodotto. Lo conferma Enzo Gambin, Direttore dell’Associazione interregionale produttori olivicoli (Aipo) di Verona, che definisce “speciale” la stagione che ha generosamente offerto un ottimo prodotto.

QUALITÀ: ‘UN’OTTIMA ANNATA’

La campagna ha prodotto un olio di eccellente qualità, determinata certamente anche dal clima favorevole.
L’olio che abbiamo ricavato è molto buono – precisa il Direttore –. Presenta acidità basse, ossia scarsissima presenza di acidi grassi liberi, lipidi che, legandosi agli alcoli, generano nel tempo odore di rancido. Ben presenti invece i profumi di mandorla, erba appena falciata e l’agrumato che tanto caratterizzano il nostro olio veronese».

Dal sapore ottimo, l’alto livello dell’olio è dato dalla sua composizione: “l’acido oleico – spiega Gambin –, principale grasso monoinsaturo che si trova nell’olio è presente in una percentuale che supera il 70% arrivando anche all’80%. Segno che in una bottiglia di olio veronese quasi tutto il contenuto è dato da un grasso insaturo molto prezioso per il nostro apparato circolatorio e per il cuore».

La natura nel 2020 ha dunque regalato un alimento prezioso nel gusto e nelle proprietà benefiche.

2020 ‘CARICO’ E PREVISIONI PER IL 2021

La campagna 2020-21 ha prodotto alte performance anche in termini di quantità. “Il Veronese – illustra Gambin –con i suoi 173.145 quintali di olive prodotte, ha dato 20.258 quintali di olio extravergine di oliva, dei quali circa 8mila nell’area gardesana che include anche quella delle colline moreniche – e il resto, 12.258 quintali, nelle colline veronesi”.

I numeri riportati corrispondono al 71,5% della produzione veneta di olive, che ha raggiunto i 245mila quintali, con una resa di olio pari a circa 28.600 quintali. 

Tirate queste somme le previsioni fanno ben sperare, pur consapevoli del tipico fenomeno di alternanza tra anni di ‘carica’ e di ‘scarica’ delle produzioni olivicole. “Durante il 2021 avremo probabilmente una produzione inferiore – spiega il Direttore –. Molto dipenderà dalle condizioni meteorologiche al momento della fioritura, tra fine maggio e i primi di giugno. Se sarà tiepida, umida e leggermente ventosal’olivo darà una produzione sufficiente ai nostri bisogni, ossia circa 100/120mila quintali di olive, vale a dire circa 13mila quintali di olio”. La produzione, dunque, si assesterebbe sulla media storica con una resa di circa 14.500 quintali di olio dal 2005.Una media che quest’anno ha registrato un +43 per cento.

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