Giornata mondiale del latte, l’Europa è prima per consumi

Assolatte celebra il World Milk Day 2021 in Cina, dove spopola la panna. Calo dei prezzi all’ingrosso del latte spot

Dal 2001, ormai venti anni fa, il primo giugno è stata convenzionalmente scelta come data per celebrare il latte, la bevanda-alimento che costituisce la base della nutrizione quotidiana nel mondo fin dalla prima infanzia. A stabilire che ci fosse bisogno di un World Milk Day furono FAO e Nazioni Unite, al duplice scopo di valorizzare sia il prodotto in sé che tutto il settore lattiero-caseario a livello globale.

In base ai dati di Assolatte, i maggiori consumatori sono gli europei, in particolare i popoli del Nord. Guardando la classifica del consumo annuale pro capite si scopre infatti come in testa vi siano gli estoni (121 kg a testa) seguiti da irlandesi (con 113 kg), finlandesi (104 kg), inglesi (97 kg), danesi (80 kg), austriaci e svedesi (74 kg). Il settore lattiero caseario in Europa è il secondo per dimensioni e fatturato nell’ambito della produzione agricola.

IL CONSUMO IN ITALIA

In Italia l’andamento dei consumi di latte è peculiare. Se, infatti, il consumo annuale pro capite è andato progressivamente riducendosi tra il 2011 e il 2019, nell’ultimo anno (complice il lockdown) abbiamo assistito ad un incremento nell’acquisto di molti prodotti caseari, tra cui il latte fermentato e lo yogurt.

LA PANNA CONQUISTA LA CINA

Assolatte quest’anno celebra il World milk Day in Cina, dove dopo i formaggi freschi il successo dei prodotti italiani si estende alla panna. Un prodotto con un trend di vendita interessante, anche grazie alla sua caratteristica di ingrediente fondamentale di tantissime ricette Made in Italy. Dopo i numeri lusinghieri dell’export 2020 (+145%), la panna continua a conquistare estimatori nel gigante asiatico (+600%) anche nei primi mesi del 2021.

CALANO I PREZZI ALL’INGROSSO DEL LATTE SPOT

I primi mesi del 2021 hanno mostrato, da un lato, un sostanziale calo dei prezzi all’ingrosso per il latte spot (latte sfuso in cisterna che viene commercializzato settimanalmente al di fuori degli accordi inter professionali tra produttori e industria), arrivato a toccare il -6,2% ad aprile. Al tempo stesso, aumentano i costi per l’acquisto delle materie prime (mangimi) a causa dei forti rialzi dei prezzi della soia e del mais.

E’ quanto emerge dalle elaborazioni di BMTI sui dati delle Camere di Commercio e delle Borse Merci. Lievi incrementi, determinati dal rallentamento della crescita produttiva, hanno caratterizzato il mese di maggio. Per quanto riguarda i formaggi, nonostante la stabilità dei primi mesi del 2021 i prezzi all’ingrosso delle Dop a lunga stagionatura si confermano sui livelli pre-Covid grazie ai forti rialzi della seconda parte del 2020.

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