Largo Consumo, l’aumento dei prezzi comprime gli acquisti a volume

Le previsioni IRI sull'andamento del Largo Consumo Confezionato nell’ultimo trimestre dell’anno in corso e per il 2022. Si attende un’inversione nella fase di crescita dei ricavi
Largo Consumo, l’aumento dei prezzi comprime gli acquisti a volume

IRI ha elaborato le previsioni sull’andamento dei mercati del Largo Consumo Confezionato per l’ultimo trimestre del 2021 e per il 2022. Il nuovo rapporto previsionale è stato elaborato considerando un contesto caratterizzato dai seguenti fattori, che secondo IRI influenzeranno le vendite di Largo Consumo nei mesi futuri:

  • L’epidemia da coronavirus è sostanzialmente sotto controllo, nonostante la diffusione delle nuove varianti del virus. Tuttavia il sistema istituzionale ed economico italiano resta improntato alla prudenza;
  • Il rilancio dell’economia italiana è previsto continuare anche nel 2022. I cardini su cui l’esecutivo sta orientando la propria politica vertono su sostegno dell’occupazione e crescente allocazione delle risorse agli investimenti (in parte discendente dalle risorse del Next Generation EU);
  • Lo smart working è diventato un fatto strutturale con una influenza significativa sui comportamenti sociali e di consumo;
  • All’interno del comparto del Largo Consumo si consolida la crescita del canale di convenienza, il Discount, ma aumentano le vendite dei prodotti d’alta gamma all’interno della Distribuzione Moderna Classica;
  • L’inflazione del Paese è in salita. Tuttavia i prezzi del comparto stanno reagendo con ritardo alle spinte al rialzo, anche a causa del particolare ciclo degli accordi commerciali che caratterizza la filiera del Largo Consumo. Si prevede che gli aumenti si scaricheranno sui prezzi finali, soprattutto fra la fine del 2021 e la prima metà del 2022;
  • La risalita dei prezzi aumenterà la concorrenza orizzontale. Le promozioni saranno una leva competitiva fondamentale. Nonostante un rallentamento della domanda che caratterizzerà l’ultimo trimestre, il 2021 chiuderà in positivo, grazie all’eredità dei primi otto mesi: l’andamento delle vendite a valore si attesterà al +2%. Il 2022 segnerà invece un calo ma molto contenuto, pari al -0,8%. Tuttavia il retail veicolerà ancora il +9,3% di ricavi rispetto al pre-Covid e il +7,1 in termini di volumi: si tratta quindi di un salto di livello rispetto a prima della pandemia.

INVERSIONE DI TENDENZA E TREND NEGATIVO

L’inversione di tendenza di quest’anno secondo IRI si registrerà a partire dal quarto trimestre. Il trend negativo raggiungerà però il culmine nel primo trimestre del 2022, scontando il confronto con le controcifre elevate durante la seconda ondata Covid. Solo nella seconda metà del prossimo anno si assisterà ad un recupero della crescita. Le principali motivazioni alla base di queste previsioni, oltre al “rimbalzo” sulla domanda eccezionale della seconda ondata epidemica (ottobre 2020-marzo 2021), sono la spinta inflazionistica attesa e la maggiore normalizzazione dei comportamenti sociali (più mobilità per motivi lavorativi e più pasti fuori casa).

LE PREVISIONI PER IL 2022

Per quanto riguarda le previsioni sugli acquisti in volume, è necessario sottolineare che questi ultimi saranno influenzati dalla risalita prezzi che caratterizza il secondo semestre dell’anno in corso. IRI prevede che l’aumento dell’inflazione si esaurirà entro i primi 6 mesi del 2022. Il profilo evolutivo dell’andamento atteso dei volumi nel Largo Consumo ricalca quello dei ricavi ma sconta l’effetto dei rincari.

IRI si attende quindi una chiusura del 2021 con una crescita delle vendite a volume pari al +1,8%. Il 2022 vedrà invece una flessione che si attesterà attorno al –1,6%. Quanto all’online, le attese a chiusura 2021 sono state ritoccate al ribasso a causa di una crescita meno brillante a partire dai mesi primaverili. Comunque lo sviluppo dei ricavi previsto per il 2021 è di tutto rispetto (circa +490 milioni di euro). Le proiezioni IRI indicano che l’e-commerce nel Largo Consumo Confezionato potrà aggiungere altri 260 milioni di fatturato nel 2022, con una quota del +2,6% sul totale nella Distribuzione Moderna (fisica e online).

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