Siccità e maltempo in Canada, pasta a rischio rincari

Le recenti inondazioni e frane hanno causato morti e danneggiato le vie di trasporto verso il grande porto di Vancouver. La disponibilità di cereali e petrolio sui mercati mondiali potrebbe risentirne
Siccità e maltempo in Canada, pasta a rischio rincari

Le forti piogge che hanno colpito la Columbia Britannica, provincia del Canada occidentale (uno dei maggiori Paesi produttori ed esportatori di grano al mondo) – sono morte almeno quattro persone, oltre a migliaia di animali da allevamento – hanno compromesso le vie di comunicazione da e verso il porto di Vancouver. Che, oltre a essere il più grande del Paese del Nord America, è anche un crocevia fondamentale per le merci da e per il Pacifico. È quindi probabile che molte materie prime destinate ai mercati internazionali, dal petrolio ai cereali, dovranno dunque trovare altre strade.

LA FORNITURA DI CEREALI

La settimana scorsa – come dicono i dati riportati da Bloomberg – più di 1500 vagoni ferroviari diretti a Vancouver e contenenti cereali erano fermi.

In teoria, le materie prime potrebbero essere spedite al porto di Prince Rupert, nel nord della Columbia Britannica e vicino all’Alaska. Tuttavia, come fa notare Reuters per i cereali questo non sarà possibile. Sia perché non ci sono molte vie di trasporto alternative a quelle chiuse, sia perché i terminal dedicati a questo tipo di prodotto sono praticamente saturi e non in grado di gestire volumi aggiuntivi.

Se anche le linee ferroviarie dovessero essere riparate e riattivate a breve, servirà comunque parecchio tempo – fino a un mese – prima di smaltire i carichi accumulatisi e riportare la situazione alla normalità. La CBC parla di circa centomila tonnellate di cereali nei vagoni che al momento non possono giungere a destinazione. I cereali potranno venire stoccati in attesa che il quadro logistico migliori, ma lo spazio disponibile assicura copertura per pochi giorni.

I produttori di cereali canadesi erano già in difficoltà per via degli scarsi raccolti di quest’anno, dovuti a siccità e incendi estivi che hanno danneggiato il suolo.

IL PREZZO DELLA PASTA

Gli intoppi logistici causati dalle inondazioni nella Columbia Britannica andranno probabilmente ad aggravare la difficile situazione internazionale delle catene di approvvigionamento, già danneggiate dalla pandemia. E potrebbero ridurre la disponibilità sui mercati di grano duro per la pasta, facendone aumentare il prezzo.

Lo scorso settembre l’Amministratore delegato di La Molisana, riferendosi ai magri raccolti di grano in Canada, dichiarò che “ben prima di Natale” la pasta costerà “tra i 15 e i 20 centesimi al pacco” in più. E che “tra marzo e maggio non avremo abbastanza grano” per produrla.

© Riproduzione riservata