Da un lato c’è l’esigenza di tutelare gli allevamenti suinicoli dal rischio di contaminazione, con interventi immediati per mettere in sicurezza le aree. Dall’altro, però, c’è anche la necessità di risarcire gli operatori della filiera suinicola danneggiati dal blocco alla movimentazione degli animali e delle esportazioni di prodotti trasformati. Per questo il Decreto Sostegni Ter, approvato pochi giorni fa dal Consiglio dei Ministri, istituisce, tra le altre misure, due fondi dedicati all’emergenza peste suina. Il primo, denominato Fondo di parte capitale per gli interventi strutturali e funzionali in materia di biosicurezza, ammonta a 15 milioni di euro per l’anno 2022. L’altro, invece, chiamato Fondo di parte corrente per il sostegno della filiera suinicola, è mirato, appunto, a indennizzare gli operatori danneggiati, con una dotazione pari a 35 milioni di euro.
ATTESI I DECRETI ATTUATIVI
Sarà il Mipaaf a stabilire le modalità di quantificazione dei contributi a ristoro dei danni subiti dalle aziende. Tutto, però, dovrà rientrare nei limiti stabiliti dalla UE per gli aiuti di Stato. La ripartizione dei fondi avverrà quindi con successivi provvedimenti. Non si tratta, pertanto, di finanziamenti immediatamente disponibili, ma comunque di un impegno concreto per supportare la filiera suinicola in tempi rapidi. A questi potrebbero aggiungersi, già nei prossimi giorni, altri interventi ad hoc richiesti dalle Regioni.
I NUMERI DEL CONTAGIO
Attualmente il focolaio di Peste suina africana (Psa) è contenuto lungo le direttrici autostradali della Voltri-Sempione, della Genova-Serravalle e della bretella tra Novi Ligure e Tortona. I casi accertati riguardano in tutto 27 cinghiali, di cui 14 in Piemonte e 13 in Liguria. Ad oggi nessun maiale è stato contagiato in Italia.