Latte vaccino, le cooperative Arborea chiedono interventi urgenti

Latte Arborea e Cooperativa Produttori Arborea lanciano l’allarme per l’aumento dei costi di produzione e il deprezzamento del prodotto, sollecitando interventi economici finanziari urgenti da parte delle istituzioni
Latte vaccino, le cooperative Arborea chiedono interventi urgenti

La Cooperativa Latte Arborea e la Cooperativa Produttori Arborea hanno rivolto un appello ufficiale alle istituzioni e alla giunta regionale della Sardegna affinché vengano promosse e adottate “soluzioni che sostengano gli allevatori in questo momento di emergenza causato dall’aumento dei costi di produzione (energia, carburanti, materie prime, concimi, diminuzione nella produzione del latte causato dalla Blue Tonge) e attuata una politica seria ed efficace di pronta applicazione per sostenere il settore lattiero caseario”.

Gli allevatori e trasformatori sardi sottolineano che “la filiera produttiva investe da sempre le proprie risorse nella professionalità, nel valore e nell’innovazione e ha prodotto, con azioni impegnative e sacrifici, latte di alta qualità, in un’ottica di sostenibilità, rispettosa del benessere animale. Inoltre, il premio di 3 centesimi a litro, definito con il protocollo d’intesa del latte vaccino, sottoscritto con il Ministero delle Politiche Agricole, introdotto per un periodo limitato sino a marzo 2022, non è certo; sia perché condiviso da poche insegne della grande distribuzione sia per le modalità di applicazione non esplicitamente definite. In ogni caso non è sufficiente a coprire i costi sostenuti dal comparto, più alti rispetto alle altre regioni italiane a causa dell’insularità. Con costi di trasporto in entrata e in uscita elevati, che si aggiungono ai recenti rincari dell’energia e di tutte le materie prime”.

I NUMERI DELL’EMERGENZA

Nel 2021, nel giro di pochi mesi, le materie prime destinate all’alimentazione zootecnica sono aumentate mediamente del +35%, con un incremento del costo della razione alimentare giornaliera di una bovina del +22 per cento. Il che equivale a 5 centesimi per ogni litro di latte. Ne consegue che una stalla media di 100 capi in lattazione, con una produzione annua di circa un milione di litri di latte, registra una perdita di 50.000 euro all’anno per il solo incremento dei costi alimentari. Ai quali si aggiungono aumenti nel costo dell’energia elettrica (+120%), del gasolio agricolo (+60%) e del concime (nello specifico urea, +130%). Trend in ulteriore crescita nelle prime settimane del 2022.

Auspichiamo un intervento istituzionale – affermano le due Cooperative – in grado di garantire il giusto prezzo del mercato e di salvaguardare tutto il comparto produttivo del latte sardo composto da 250 aziende agricole – più un indotto importante a cui afferiscono circa 3.000 famiglie – che oggi rischiano il collasso, perdendo un giro d’affari di circa 300 milioni di euro. È essenziale dare il giusto valore a un alimento così prezioso per la salute, sia per rafforzare la sostenibilità di questa produzione, sia per garantire un latte di ottima qualità al consumatore”.

Gli allevatori e i trasformatori di Latte Arborea e Cooperativa Produttori Arborea lanciano quindi un appello alle istituzioni affinché intervengano con strumenti economici e operativi in tempi immediati. Inoltre invitano i consumatori ad acquistare latte italiano, ancor meglio il latte sardo e i suoi derivati; per la qualità, per sostenere le produzioni locali e per salvaguardare l’agricoltura, che insieme al turismo rappresenta per la Sardegna il volano più importante del sistema economico.

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