Promo: cosa attendersi nei prossimi mesi

Nell’Annual Report Retail Piani 2022, Food analizza lo sviluppo dell’utilizzo della leva promozionale in seguito allo scoppio della pandemia

Gli ultimi due anni hanno visto forti oscillazioni nell’andamento della pressione promozionale, dovute alle criticità create dal Covid. Da una prima vistosa frenata a inizio emergenza sanitaria, a una lenta risalita nei primi sei mesi del 2021, fino a una battuta d’arresto a giugno. Cosa attenderci nei prossimi mesi? Food ha ipotizzato qualche previsione con un’analisi sulle molteplici variabili da contemplare, pubblicata nell’ultima edizione del report annuale sul Retail Piani 2022.

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TENSIONE SUI PREZZI

Si deve innanzitutto considerare – osserva Emanuela La Rocca, Cgd Retail Account Director Iriil rapido cambiamento dei rapporti di forza fra i diversi formati distributivi, che vedono la competizione orizzontale diventare sempre più aspra. Un cambiamento destinato a condizionare, e non poco, anche gli investimenti in promozione”. Va poi presa in esame la tensione sui prezzi. “Dopo il picco pandemico durante il quale si è registrato un aumento generalizzato – rileva La Rocca –, nei primi mesi del 2021 si è assistito a una battuta d’arresto. Ma oggi la dinamica incontra nuovo vigore. La tensione sui prezzi è insomma ripartita e si sta facendo sentire in particolare nel canale discount, dove già dallo scorso maggio ha mostrato i primi segnali di rafforzamento. Un ritorno di fiamma, dunque, che promette di avere riflessi almeno fino ai primi mesi del 2022, impattando anche sull’andamento delle promozioni”.

NUOVI STILI DI CONSUMO E DI LOYALTY

Non va inoltre dimenticato il cambiamento degli stili di vita e delle abitudini alimentari. Il basket di spesa si è modificato – nota La Rocca – e richiede quindi di adeguare le promozioni ai nuovi stili di consumo, tenendo conto che l’interesse del cliente si sta polarizzando tra la ricerca della convenienza e l’attenzione ai prodotti con un posizionamento di prezzo premium”. Una tensione che potrebbe indurre la leva promozionale a privilegiare, soprattutto sul fronte della comunicazione, le meccaniche di fedeltà a discapito dei richiami alla pura convenienza.

In questo modo si rafforzerebbe un fenomeno in realtà già in atto: a fronte, infatti, della complessiva riduzione dell’utilizzo del volantino – mezzo principe adoperato per sottolineare il risparmio – registrata a partire dallo scoppio dell’emergenza, i riflettori si sono già spostati su altri strumenti: sconti legati alla carta fedeltà, accumulo e acquisto con punti. Ovvero su meccaniche promozionali che vanno a impattare sulla fedeltà del cliente piuttosto che sulla mera convenienza di prezzo. “E questa – afferma La Rocca – rappresenta probabilmente una delle discontinuità introdotte dal Covid destinate a permanere anche a crisi pandemica conclusa”.

ATTENZIONE ALL’OUT OF STOCK

Infine, si dovrà valutare il tema gestionale. “Si tratta di un punto cruciale – riflette La Rocca – per evitare la ripresa dell’out of stock. Un rischio in cui potrebbero cadere proprio i prodotti in promozione, che incorrono in rotture assortimentali con un maggior impatto economico negativo

per industria e distribuzione”. Sebbene lo scenario sia dunque complicato, le previsioni sono per un maggior ricorso alle promo. “Certo, bisognerà tenere conto dei cambiamenti intervenuti a partire dal 2020 – anticipa La Rocca –, ma si tornerà a utilizzare la leva promozionale in misura maggiore rispetto ai livelli odierni”.

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