Nutriscore, il semaforo rosso di Afidop

Afidop dice no al Nutriscore perché penalizza formaggi Dop e la sana alimentazione
Nutriscore, il semaforo rosso di Afidop

Si è tenuto ieri a Roma, alla presenza delle istituzioni e del Ministro Patuanelli, l’incontro promosso da AFIDOP, l’Associazione dei formaggi Italiani Dop e Igp, per mettere a nudo le contraddizioni dell’etichetta ‘a semaforo’ che potrebbe diventare obbligatoria in Europa entro 12 mesi.

NUTRISCORE, CONTRO LA DIETA MEDITERRANEA

Insieme alle principali Dop casearie italiane, al nutrizionista Luca Piretta e allo chef Davide Oldani, Afidop dice ‘no’ all’etichetta a semaforo che potrebbe mettere a rischio i formaggi simbolo del made in Italy alimentare, già alle prese con l’emergenza materie prime per l’alimentazione animale innescata dal conflitto in Ucraina.

Per Afidop, l’etichetta a semaforo, attribuendo un colore ‘sfavorevole’ a prodotti come le specialità casearie nazionali, ne disincentiva il consumo e dà informazioni limitate e fuorvianti ai consumatori. Con buona pace della dieta mediterranea (la migliore al mondo nel 2022 secondo l’US News & World Report in una classifica di 40 stili di vita alternativi e dal 2010 Patrimonio immateriale dell’umanità UNESCO), che trova in questi alimenti un ‘ingrediente’ fondante, da sempre.

LA CORRETTA INFORMAZIONE AL PRIMO POSTO

Diciamo no al Nutriscore – dichiara Antonio Auricchio, Presidente Afidope alle etichette basate su quantitativi di riferimento scollegati dalle abitudini di consumo nella dieta quotidiana. Si tratta di strumenti fuorvianti che svalorizzano l’immagine delle Dop e disincentivano il consumo dei nostri piatti banalizzando i valori nutritivi dei nostri prodotti. Sosteniamo e promuoviamo informazioni corrette e complete al consumatore per una alimentazione sana ed equilibrata e proprio per questo ci uniamo a quanti, in Italia e in Europa, ritengono il Nutriscore un sistema ingannevole per il consumatore ed esortano il decisore pubblico a fare muro contro l’attuazione di questa proposta”.

UN’ETICHETTA BASATA SU UN ALGORITMO ARITMETICO

Secondo Riccardo Deserti, Presidente di OriGIn, l’Organizzazione internazionale delle Indicazioni Geografiche, “si tratta di una sintesi incompleta, quindi i consumatori non ricevono le informazioni sull’educazione nutrizionale corretta. Inoltre, i formaggi Dop sono la spina dorsale dei prodotti di qualità dell’agroalimentare italiano, ma il futuro dell’intero settore è a rischio. Senza il mais e il girasole dell’Ucraina, il mercato globale delle materie prime per la zootecnia è andato in crisi, con ricadute su tutta la filiera lattiero casearia italiana”.

Si trovano tutti concordi nell’affermare che l’algoritmo del Nutriscore è di tipo aritmetico e non fondato su base scientifica. “Il problema – dichiara il nutrizionista Piretta – è che l’algoritmo non viene basato sulla porzione che si va a consumare ma sempre e solo su 100 g”.

Secondo Davide Oldani, chef stellato e Ambasciatore della cucina italiana nel mondo, “la cucina è armonia quando nutre e fa bene. Penalizzando i formaggi certificati, il Nutriscore mette a rischio ricette dove la presenza dell’ingrediente è caratteristica essenziale, sia a casa che al ristorante.”

IL RE FORMAGGIO AL CENTRO DELLA CAMPAGNA SOCIAL

Contemporaneamente all’evento, Afidop, insieme ai Consorzi di Tutela dei formaggi a denominazione d’origine protetta lancia una campagna social congiunta che mette al centro 10 piatti iconici italiani ‘senza’ in cui il formaggio è ingrediente distintivo, accompagnata dagli hashtag ufficiali #ConIFormaggiDOPeIGP e #NOnutriscore.

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