Surgelati, nuovo record di consumi nel 2021

Raggiunti i 16 kg pro-capite. Si consolida la crescita nel retail (+1,7%) e riparte con forza il fuori casa (+19,6%). Tutti i dati del rapporto IIAS

Nel 2021 il comparto dei prodotti surgelati ha registrato numeri senza precedenti, con una crescita di oltre il +5% sul 2020, per un consumo complessivo che supera le 940.000 tonnellate, attestandosi a quota 941.561. Un successo che è valso un nuovo record di consumo pro-capite di questi prodotti, salito a 16 kg (contro i 15,2 kg del 2020).

Determinante nella crescita non solo il risultato ottenuto nel canale retail, aumentato del +1,7% a volume, ma soprattutto nel fuori casa, ripartito con un incremento del +19,6% dopo il brusco crollo del 2020 (-37%) causato dalla pandemia e dai conseguenti lockdown. Sono queste le evidenze più significative del “Rapporto Annuale sui Consumi dei prodotti surgelati” di IIAS (Istituto Italiano Alimenti Surgelati) per il 2021.

Lo scorso anno è stato ancora una volta molto importante per i consumi dei prodotti sottozero” – spiega Giorgio Donegani, Presidente IIAS. “Abbiamo avuto l’ennesima conferma di come i surgelati siano diventati parte integrante delle scelte alimentari di tutti gli italiani, grazie ai loro numerosi e unanimemente riconosciuti punti di forza: l’alto livello qualitativo delle materie prime; l’elevato apporto nutrizionale; la sempre più vasta ampiezza della proposta; l’enorme praticità d’uso; la disponibilità costante in ogni periodo dell’anno; la grande valenza anti-spreco e, in generale, la rispondenza alle crescenti esigenze di consumo sostenibile. Tutto il settore – assicura Doneganiè oggi fortemente impegnato a garantire, alla crescente platea di consumatori sempre più propensi a portare abitualmente alimenti surgelati sulle proprie tavole (per oltre 9 italiani su 10 è una consuetudine radicata), prodotti di alta qualità e con prezzi accessibili, anche nel manifestarsi di scenari internazionali sfavorevoli e non privi di allarme”.

Dal punto di vista dell’andamento dei consumi, i primi mesi del 2022 hanno segnato una leggera frenata del canale retail, peraltro ampiamente attesa dopo due anni di aumenti straordinari (quasi +14% a volume nel periodo 2020-2021 rispetto ai valori pre-Covid), con ottima tenuta dell’indice di penetrazione dei surgelati negli acquisti delle famiglie italiane nel periodo della pandemia. Prosegue, inoltre, la ripresa dei consumi fuori casa, a sua volta incoraggiata dagli ulteriori allentamenti delle misure restrittive.

VALORE DI MERCATO IN CRESCITA, TRA 4,6 e 4,8 MILIARDI

Nel 2021 i surgelati hanno proseguito il cammino di crescita già iniziato negli anni precedenti, attestandosi su un valore di mercato che oscilla tra i 4,6 e i 4,8 mld euro, pari al +5,3% rispetto al 2020. Si attesta su quota 96.000 tonnellate il dato complessivo delle vendite e-commerce e door-to-door, che oggi rappresentano circa il 10% di tutti i consumi di surgelati in Italia, con significativo incremento delle vendite online, che dopo gli aumenti record del 2020 hanno continuato a crescere, nel 2021, di un +20,6% a volume e un +17,4% a valore.

VEGETALI, ITTICI E PATATE ANCORA SUL PODIO

A confermare la leadership per volumi consumati nel retail, pur con una lieve diminuzione rispetto al 2020 (-2%), i vegetali con 255.400 tonnellate. Eccellente la performance di quelli preparati (+12,6%), che si confermano un valido alleato per chi guarda al benessere e a elevati contenuti nutrizionali. Non estranea, infine, a questo risultato positivo la perdurante tendenza del consumatore italiano a scegliere sempre più spesso proteine a base vegetale; tendenza nella quale i surgelati si inseriscono con una gamma di offerta in continua crescita.

Buoni risultati anche per i prodotti ittici, con 113.300 tonnellate nel Retail (+2%), che si sono fatti apprezzare come prodotti sicuri, salutari, nutrienti e sempre disponibili, grazie ai loro innumerevoli plus: dalle certificazioni sulla provenienza delle materie prime a garanzia anche dell’ecocompatibilità della pesca alla completezza informativa assicurata in etichetta, fino alla facilità di preparazione.

Amate tanto per il gusto quanto per la praticità, le patate surgelate (sia fritte sia elaborate) si sono classificate sul terzo gradino del podio, totalizzando consumi per 85.700 tonnellate (+7,2% sul 2020). Anche pizze e snack hanno fatto registrare un incremento dei consumi (+1,8%), toccando il volume di 92.400 tonnellate. A trainare il segmento, con un significativo +4,2%, gli snack salati, a conferma della ritrovata dimensione domestica di un’abitudine importante come l’aperitivo. Con 37.400 tonnellate circa, i piatti ricettati hanno segnato l’incremento percentuale più elevato: +10,2%.

NUOVI MERCATI PER L’EXPORT

Quanto all’export, grazie agli accordi raggiunti da UIF-Unione Italiana Food il 2021 è stato il primo anno in cui le aziende italiane di pizze surgelate hanno potuto esportare sul mercato americano anche le pizze contenenti carne suina e prodotti di salumeria. Una grande opportunità per chi voglia intercettare i gusti dei consumatori statunitensi, notoriamente amanti della “Pepperoni Pizza” il cui ingrediente principale è il salame piccante. Negli ultimi due anni analizzati (2021 vs 2019) l’export di pizze surgelate made in Italy ha così segnato una crescita notevole: +18,1% a valore e +17,7% a volume.

L’andamento 2021 dell’export conferma – conclude Doneganila grande vitalità del settore italiano dei surgelati, malgrado le non poche difficoltà incontrate, a causa della pandemia e poi per gli aumenti dei prezzi energetici e delle materie prime, per i crescenti problemi nella logistica e nei trasporti e, da febbraio di quest’anno, per lo scoppio del conflitto tra Russia e Ucraina, con il conseguente inasprimento dei rapporti internazionali. Nel complesso, il mercato americano sta assumendo un’importanza strategica anche per l’export del frozen food italiano”.

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