#EmergenzaRincari – Olio d’oliva: aumenti insostenibili, Assitol chiede di agire

L’associazione teme la tempesta perfetta, provocata dalla somma di rincari energetici e siccità, e chiede con urgenza alle istituzioni di alleggerire le bollette e salvaguardare il carrello della spesa
#EmergenzaRincari – Olio d’oliva: aumenti insostenibili, Assitol chiede di agire

Per l’olio extra vergine d’oliva si prospetta un autunno caldo: rincari energetici e siccità mettono a serio rischio l’attività delle aziende e la redditività dell’intera filiera olivicolo-olearia. Ma è proprio in una logica di risparmio e di prevenzione che Assitol, associazione Italiana dell’industria olearia, invita i consumatori a non rinunciare all’alimento principe della dieta mediterranea, essenziale per la salute e nella dieta degli italiani.

Il momento è assai delicato – spiega Anna Cane, Presidente Gruppo olio di oliva dell’associazione – le conseguenze del caro energia e del cambiamento climatico stanno danneggiando fortemente il settore”. La campagna olearia, ormai imminente, sarà di scarica, cioè con una produzione inferiore, e dovrà scontare mesi di clima estremo. Prima il caldo desertico a partire da maggio, poi una serie di nubifragi in agosto. Tuttavia manca ancora più di un mese alla raccolta e molto dipenderà dalle condizioni meteorologiche di settembre che, se favorevoli, potrebbero compensare in parte gli effetti nefasti delle alte temperature e, al momento della frangitura, dalle rese effettive.

LE STIME SULLA CAMPAGNA 2022

Secondo le prime stime, in Italia si prevede una produzione intorno alle 250.000 tonnellate d’olio d’oliva, in calo di quasi il -20% rispetto alla precedente campagna. Ben lontano dal fabbisogno del comparto che, tra mercato nazionale ed export, ammonta a circa un milione di tonnellate. Alla campagna di scarica e al clima imprevedibile, si deve aggiungere l’impennata dei costi energetici, ormai inarrestabile, e l’aumento di carta e vetro, essenziali per il packaging.

Si parla tanto di sostenibilità, che però non è solo ambientale, ma è anche sociale ed economica”– sottolinea la presidente degli imprenditori. “Anche l’industria olearia deve sobbarcarsi bollette pesanti. L’energia è divenuta un costo insostenibile non soltanto per le imprese, ma per l’intera filiera”. Olivicoltori e frantoiani, infatti, sono costretti a fronteggiare l’incremento dell’elettricità, i cui costi sono quintuplicati.

Insomma, i presupposti per una campagna olearia difficile ci sono tutti. “Il nostro settore, da sempre a bassa marginalità, è impegnato da mesi nel contenimento delle spese di gestione – afferma Anna Caneora, però, le aziende non riescono più a fermare la continua ondata di aumenti. Evitare che i rincari su energia e materie prime si riflettano sul prezzo finale, seppure in minima parte, è quasi impossibile”. Secondo Assitol sarebbe quindi opportuno, oggi più che mai “il riposizionamento dei prezzi dell’extra vergine e dell’olio d’oliva, ridisegnati grazie ad una stretta collaborazione con la Grande distribuzione”.

LE RICHIESTE DI ASSITOL

Per tutte queste ragioni, l’associazione invoca l’intervento urgente alle istituzioni: “Chiediamo al governo di sostenere il nostro settore attraverso il Dl Aiuti bis, alleggerendo le bollette energetiche delle imprese, come stanno già facendo paesi UE come Francia e Spagna, nostri competitor. In questo modo si difende anche il carrello della spesa degli italiani, nella sua componente più salutare e tradizionale. Rischiare che il consumatore penalizzi ulteriormente l’acquisto dell’olio d’oliva vuol dire non tutelare la dieta mediterranea”.

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