Il bio convince l’89% delle famiglie italiane

I dati dell’Osservatorio SANA 2022, presentati all’interno dell’evento Rivoluzione Bio nell’ambito della fiera in corso a Bologna. Vola anche l’export, a 3,4 miliardi di euro in crescita del +16% rispetto al 2021
Il bio convince l’89% delle famiglie italiane

L’Italia si conferma leader nel settore biologico per quota di superficie agricola, operatori ed export. Molte – invece – le trasformazioni che riguardano i consumi interni che complessivamente si dimostrano crescita grazie al traino dei consumi extra-domestici (ristorazione commerciale e collettiva segnano un +53%) a fronte di un segno meno della componente domestica (-0,8%) e un’incidenza dei consumi bio sul totale dei consumi alimentari ancora più bassa rispetto a quanto accade nei principali paesi europei.

Sono queste alcune delle evidenze contenute nell’Osservatorio SANA 2022, presentato oggi all’interno dell’evento Rivoluzione Bio 2022 in programma fino al 9 settembre presso BolognaFiere. Al Salone internazionale del biologico e del naturale, giunto alla 34esima edizione, sono previsti 700 espositori e oltre 150 buyer da 30 paesi.

Il momento che il biologico sta vivendo è cruciale; da una parte vi sono gli impatti collegati prima alla pandemia, dall’altra il conflitto russo-ucraino e l’inflazione che contribuiscono a delineare uno scenario che sta producendo effetti sul modello di consumo degli italiani.

L’Osservatorio SANA, i cui dati sono funzionali a contestualizzare correttamente lo scenario, è al centro di un protocollo di intesa firmato oggi a Bologna in occasione dell’inaugurazione del Salone internazionale del biologico e del naturale da BolognaFiere, ISMEA, ICE, AssoBio e FederBio. L’accordo sancisce sinergie e convergenze nell’ambito dell’Osservatorio Sana, che si avvale della collaborazione di Nomisma, per favorire la diffusione di informazioni sul settore biologico.

SUPERFICI E OPERATORI

L’Italia, con quasi 2,2 milioni di ettari, è leader del settore biologico: vanta la più alta percentuale di superfici bio sul totale (17%), a fronte di quota media UE ancora ferma al 9% e ben lontana dall’obiettivo del 25% inseriti nella strategia Farm to Fork per il 2030.

LE DIMENSIONI DEL MERCATO BIO IN ITALIA

Nel 2022 le vendite alimentari bio nel mercato interno (consumi domestici e consumi fuori casa) hanno raggiunto cinque miliardi di euro e rappresentano il 3,5% delle vendite al dettaglio biologiche mondiali. A trainare la crescita del mercato sono i consumi fuori casa che hanno superato il miliardo di euro, segnando una crescita del +53% rispetto al 2021 grazie alla dinamica sia della componente legata alla ristorazione collettiva (+20%) che a quella della ristorazione commerciale (+79%).

In controtendenza i consumi domestici che segnano dopo anni una leggera flessione (-0,8% a valore rispetto allo stesso periodo 2021). Questo l’esito di trend molto differenti legati ai canali: a soffrire è soprattutto la rete di negozi specializzati che segna una battuta di arresto (-8% rispetto allo stesso periodo del 2021); la Distribuzione moderna di fatto mantiene a valore le dimensioni del 2021 (+0,8% a valore) mentre crescono del +5% gli altri canali (vendita diretta realizzata in mercatini e aziende, gruppi di acquisto solidale, farmacie, parafarmacie ed erboristerie).

CATEGORIE, COMPARTI E CONSUMATORI

Esaminando le categorie di prodotti bio a peso imposto più vendute all’interno della Distribuzione moderna troviamo al primo posto la Drogheria Alimentare (pasta, prodotti da forno, conserve, sughi ) con un peso del 57% sul totale delle vendite a valore, seguono il Fresco (20%) – formaggi, salumi, yogurt, uova – e l’Ortofrutta (13%). Guardando ai singoli prodotti, come per il 2021, anche nel 2022 i prodotti maggiormente venduti rimangono le uova, le confetture e spalmabili base di frutta, e i sostitutivi del latte.

Analizzando le vendite a valore per comparti emerge come siano i prodotti pet care e le carni bio a mostrare l’andamento più brillante, rispettivamente +19% e +15% rispetto all’anno precedente (AT Luglio 2022 – fonte: NielsenIQ).

sana

La stabilità delle vendite dei prodotti biologici si riflette sulla percentuale di user bio: nel 2022, come nel 2021, l’89% delle famiglie italiane ha acquistato bio almeno una volta nell’ultimo anno.

L’Italia oggi è chiamata a difendere un primato importante nel biologico. È dunque necessario lavorare per far crescere i consumi, la consapevolezza e la trasparenza di tutta la filiera” dichiara Roberto Zanoni, Presidente AssoBio.

L’EXPORT

Molto positiva la performance dell’export bio: nel 2022 le vendite di prodotti agroalimentari italiani bio sui mercati internazionali hanno raggiunto i 3,4 miliardi di euro, mettendo a segno una crescita del +16% (anno terminante giugno) rispetto all’anno precedente. Il riconoscimento del bio Made in Italy sui mercati internazionali è testimoniato anche della crescita di lungo periodo (+181% rispetto al 2012, un valore quasi triplicato) e dalla quota di export sul paniere Made in Italy (peso del 6% sull’export agroalimentare italiano totale nel 2022 a fronte di un 4% di dieci anni fa). Questi dati emergono dall’ultima analisi condotta nell’ambito di ITA.BIO, la piattaforma online di dati e informazioni per l’internazionalizzazione del biologico Made in Italy curata da Nomisma e promossa da ICE Agenzia e FederBio. L’analisi ha visto la realizzazione di un’indagine su 290 imprese alimentari e vitivinicole italiane.

La gran parte delle esportazioni (81% del totale) riguarda il food per un valore di 2,7 miliardi di euro nel 2022 (anno terminante giugno), +16% rispetto al 2021” – spiega Emanuele Di Faustino, Senior project manager Nomisma. “Rilevante anche il ruolo del vino, che pesa per il restante 19% dell’export bio, ossia una quota ben maggiore di quanto avviene con l’export agroalimentare in generale (in questo caso l’incidenza del wine è del 13%)”.

MERCATI DI DESTINAZIONE

Per quanto riguarda i mercati presidiati, dall’indagine è emerso come le principali destinazioni in Europa per food italiano bio siano la Germania (indicata nel complesso dal 63% delle aziende) e a seguire Francia (46%) e Benelux (34%). Per il vino a guidare è ancora il mercato tedesco (67%), seguito a brevissima distanza dai paesi scandinavi (61%) e dal Benelux (59%). Al di fuori dei confini comunitari la fanno da padrone Svizzera, Stati Uniti e Regno Unito, sia per il food sia per il wine (in quest’ultimo caso risultano strategici anche Canada e Giappone).

Secondo le imprese, i paesi più promettenti per le esportazioni di prodotti bio nel prossimo triennio saranno Germania (56%), Nordics (32%) e Stati Uniti (25%) per il food, e Nordics (58%), Stati Uniti e Canada (entrambi segnalati da un terzo delle aziende) nel caso del vino.

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