Made in italy: vola l’export

L’ultima analisi di Coldiretti prevede numeri da record per l’export agroalimentare italiano nel 2022

Secondo l’ultima analisi di Coldiretti, il totale delle esportazioni di food made in Italy alla fine del 2022 dovrebbe ammontare a 60 miliardi di euro.

NUMERI BENEAUGURANTI

Analisi che si basa sui dati Istat relativi al commercio estero per i primi sette mesi del 2022, che evidenziano un balzo del +19,5% nonostante la guerra scatenata dai russi e le tensioni internazionali sugli scambi mondiali di beni e servizi.

La Germania resta il principale mercato di sbocco in aumento a gennaio-giugno del 13,7%, davanti agli Stati Uniti, in salita del 21,4% mentre – sottolinea Coldiretti – la Francia si piazza al terzo posto ma mette a segno un tasso di crescita del 20,2 per cento. Risultati positivi anche nel Regno Unito con un +20,5% che evidenzia come l’export tricolore si sia rivelato più forte della Brexit, dopo le difficoltà iniziali legate all’uscita dalla Ue.
Balzo a doppia cifra anche nella Turchia di Erdogan (+25,7%) mentre è dato negativo in Cina con un calo del 25,8% e in Russia con un -14,8% fra sanzioni e guerra.

A trainare il made in Italy nel mondo ci sono prodotti base come il vino che guida la classifica dei prodotti italiani più esportati seguito dall’ortofrutta fresca.

TREND IMPORTANTE

Per sostenere il trend di crescita dell’enogastronomia nazionale serve ora agire sui ritardi strutturali dell’Italia e sbloccare tutte le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti tra Sud e Nord del Paese, ma anche con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria in alta velocità, con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo” afferma il Presidente Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare l’importanza di cogliere l’opportunità del Pnrr per modernizzare la logistica nazionale che ogni anno rappresenta per il nostro Paese un danno in termini di minor opportunità di export. “Ma è importante lavorare anche sull’internazionalizzazione per sostenere le imprese che vogliono conquistare nuovi mercati e rafforzare quelli consolidati valorizzando il ruolo strategico dell’Ice con il sostegno delle ambasciate”.

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