Granarolo lancia il nuovo tappo ancorato alla bottiglia

Oltre 85 milioni di bottiglie all’anno sono state alleggerite e viaggeranno con il tappo ancorato alla bottiglia stessa, generando un risparmio di 355.000 kg di plastica/anno, pari a 537 tonnellate di anidride carbonica
Granarolo lancia il nuovo tappo ancorato alla bottiglia

Nell’ottica di un miglioramento continuo della ricerca e sviluppo sul packaging, Granarolo ha lavorato nell’ultimo anno per intervenire sulle bottiglie del latte alto pastorizzato in PET con l’obiettivo di ridurre la grammatura del collo della preforma e del tappo, che è stato ancorato alla bottiglia per evitare dispersioni nell’ambiente.

Il nuovo tappo del latte Granarolo punta dritto all’obiettivo di riduzione del peso degli imballaggi primari e secondari: infatti ha un meno 30% di plastica rispetto al suo predecessore, rimane agganciato alla bottiglia e non va disperso nell’ambiente, rendendo più facile la raccolta e il riciclo. Inoltre, il peso delle bottiglie nei vari formati prodotti è stato ridotto mediamente del 13% rispetto alle bottiglie commercializzate nel corso del 2021.

Il tappo tethered cap, che prevede l’ancoraggio del tappo alla bottiglia per ridurre la dispersione di plastica, è stato inserito in bottiglie monomateriale in PET ed è stato studiato in esclusiva per Granarolo, prima fra le aziende dairy ad anticipare la direttiva europea”, dichiara Filippo Marchi, Dg Granarolo. “Da anni lavoriamo sulla sostenibilità del packaging Granarolo e le direttive sulle quali ci muoviamo sono tre: ridurre il peso degli imballaggi primari e secondari, utilizzare plastica riciclabile e riciclata e, infine, sperimentare materiali alternativi alla plastica”.

L’IMPEGNO PER L’AMBIENTE

Il tappo si inserisce nel capitolo della riduzione del peso degli imballaggi, da non sottovalutare dati i significativi volumi generati. Non sempre le soluzioni apparentemente più facili da pensare. Basti pensare al vetro, sono le più ambientalmente sostenibili se si pensa che il PET è un materiale riciclabile al 100% e che l’impatto in termini di anidride carbonica equivalente di una bottiglia da un litro in PET del peso di 18,3 grammi impatta per 59 grammi di anidride carbonica equivalente, mentre una bottiglia di vetro da 500 grammi (di cui 51% riciclato) impatterebbe per ben 455 grammi.

Sull’ultimo dei tre obiettivi identificati, l’utilizzo di materiali alternativi alla plastica, lo scorso anno è stato avviato un grande lavoro sui nostri yogurt a marchio Yomo”, continua Marchi. “66 milioni di vasetti/anno sono stati convertiti da plastica a carta e, a regime, quando la conversione di tutte le linee sarà ultimata saranno 185 milioni di vasetti/anno”.

IL RISPARMIO SULLE BOTTIGLIE IN PET

In merito alle bottiglie di latte in PET, saranno prodotti 7,3 milioni di confezioni al mese, cioè oltre 85 milioni di confezioni/anno con il nuovo tappo (-30% di plastica) e una preforma alleggerita (-13% di plastica).

Per quanto riguarda le referenze, si tratta di tutte le bottiglie del latte pastorizzato a temperatura elevata Granarolo in tutti i formati (un litro, 500 ml, 1,5 litri), delle bottigliette di Kefir da 500 ml, e del latte per l’infanzia Latte Crescita 3 e Granarolo Bimbi da 500 ml.

Con questo effetto combinato di riduzioni, Granarolo prevede di risparmiare oltre 355.000 kg di plastica in un anno. Si tratta di 537 tonnellate di anidride carbonica equivalente, pari all’illuminazione annua di un paese di 7.760 abitanti.

GRANAROLO PREMIATA A MARCA 2023

In occasione di Marca 2023, la giuria dell’ADI Packaging Design Award ha deciso di premiare la bottiglia Granarolo del latte con questa motivazione: “Un premio al progetto per la nuova bottiglia pensata ridisegnando un tappo che, oltre a garantire un sistema apri e chiudi, utilizza il 30% di plastica in meno. Il contenitore della bottiglia, che a sua volta risparmia il 13% di plastica, è ottenuto attraverso il sistema di iniezione bottle perform che oltre a creare un design esclusivo permette un sistema di trasporto logistico a volumi contenuti ed eco sostenibile. I tre materiali utilizzati garantiscono un unico smaltimento nella plastica”.

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