Campari: nel 2022 business in crescita del +40% rispetto all’epoca pre-Covid

Lo scorso anno la performance delle vendite è cresciuta a doppia cifra, con espansione del margine operativo nonostante l’aumento dei prezzi dei materiali

Il 2022 è stato un anno nettamente positivo per Campari Group. Al 31 dicembre le vendite nette sono state pari a 2,69 miliardi, in aumento del +24,2% a valore, con una variazione organica pari al +16,4% (+9,6% nel quarto trimestre).

TUTTI I NUMERI DEL GRUPPO

Il margine lordo è di 1,58 miliardi di euro, (equivalente al 58,9% delle vendite), in aumento del +22,5% a valore. La marginalità lorda è risultata in crescita a livello organico del +14,1%, determinando una diluizione organica della marginalità di -120 punti base, a causa della forte inflazione sul costo dei materiali, in particolare il vetro, e della logistica, solo in parte mitigata dagli aumenti prezzo. Nel quarto trimestre la diluizione lorda si è limitata a -20 punti base, grazie a iniziative di prezzo positive che hanno quasi compensato l’inflazione sul costo dei materiali.

L’Ebit-rettificato è stato pari a 569,9 milioni di euro, pari al 21,1% delle vendite, in aumento del +30,9% a valore. La crescita organica è stata del +19,1% (+7,6% nel quarto trimestre), generando un incremento della profittabilità di +50 punti base. L’effetto perimetro sull’Ebit-rettificato è stato pari a +0,4% (o 1,6 milioni di euro) dovuto principalmente al primo consolidamento di Picon, al netto della rescissione del contratto di distribuzione di marchi di terzi a bassa marginalità. L’effetto cambio sull’Ebit-rettificato è stato positivo per +11,5% (pari a 50 milioni), principalmente per effetto dell’apprezzamento del dollaro statunitense.

L’Ebitda-rettificato è stato pari a 660,3 milioni, in crescita del +28,2% a valore (+17,3% a livello organico), corrispondente al 24,5% delle vendite. L’Ebit (19% delle vendite nette) e l’Ebitda (22,3% delle vendite nette) si attestano rispettivamente a 511,5 milioni e 602 milioni.

L’utile netto del gruppo ha raggiunto i 333 milioni. L’utile netto del gruppo rettificato è stato pari a 387,8 milioni, in aumento del +26% a valore su base totale.

L’indebitamento finanziario netto pari a 1,55 miliardi di euro, in aumento di 721,6 milioni rispetto al 2021, riflette un free cash flow positivo che è stato più che compensato dall’assorbimento di cassa dovuto ad acquisizioni, acquisto netto di azioni proprie e pagamento del dividendo.

Il Cda ha proposto all’assemblea la distribuzione di un dividendo per l’esercizio 2022 di 0,06 euro per azione, al lordo delle ritenute di legge, invariato rispetto all’anno precedente. Il dividendo verrà posto in pagamento il 26 aprile.

LE PROSPETTIVE PER IL 2023

Bob Kunze-Concewitz, Ceo Campari Group, ha commentato: “Guardando al 2023, rimaniamo fiduciosi sulla dinamica positiva del business nelle combinazioni chiave di brand e mercato grazie alla forza dei nostri marchi, con particolare riferimento agli aperitivi. Continueremo a sfruttare le opportunità di adeguati aumenti di prezzo nelle specialità, nonché di premiumizzazione del portafoglio dei prodotti invecchiati. Il contesto macroeconomico rimane in generale sfidante per l’inflazione, nonostante alcuni segni di moderazione; ciononostante rimaniamo fiduciosi di preservare l’attuale marginalità operativa sulle vendite al livello organico”.

L’ANDAMENTO DEI BRAND PRINCIPALI

Le vendite dei brand a priorità globale (pari al 57% del totale) hanno registrato una crescita a livello organico del +18,7%.

Aperol ha registrato una forte performance, a doppia cifra (+28,2%), nel diciannovesimo anno dall’acquisizione, in tutti i mercati principali grazie alla dinamica molto positiva del brand e all’efficace esecuzione del modello di crescita, ulteriormente supportata da aumenti di prezzo. I principali contribuenti sono stati i mercati principali come Italia (+20,5%), Germania (+31,9%), Stati Uniti (+49,8%), Francia (+35,5%), Regno Unito (+20,9%), e Spagna (+84,6%). Lo slancio del brand è stato positivo anche negli altri mercati. La performance del quarto trimestre è stata complessivamente forte (+15,8%) nonostante la base di confronto elevata (+45,8% quarto trimestre 2021), grazie alle continue attività di destagionalizzazione nei mercati chiave europei e all’estensione delle occasioni di consumo.

Campari ha registrato una crescita forte, del +23,8%, con un continuo slancio positivo nel quarto trimestre (+7,2%), nonostante la base di confronto sfavorevole (+35,3% nel quarto trimestre 2021). La performance è stata in larga parte trainata da Italia (+26,4%), mercato principale del brand , Stati Uniti, Brasile e Giamaica. Il brand continua a beneficiare del trend di mixology a casa e della forza del canale on-premise. Un risultato dovuto al successo, guidato dai consumatori, di Campari spritz, e di quello di altri cocktail come il Negroni, Negroni Sbagliato e Boulevardier, amplificato ulteriormente da sostenuti aumenti di prezzo.

Crodino è cresciuto a doppia cifra, grazie alla forte crescita nel mercato principale, l’Italia, e nei mercati più recenti, dove continua ad affermarsi come l’aperitivo analcolico preferito.

Altri marchi che includono le specialty italiane, i vermouth e gli spumanti (Cinzano, Mondoro e Riccadonna) e Aperol Spritz readytoenjoy hanno tutti registrato una performance a doppia cifra.

© Riproduzione riservata