Dreamfarm, le alternative plant based ai formaggi

Obiettivo della startup, che dopo quasi due anni esce dalla fase di ricerca e sviluppo e inizia la commercializzazione, è portare sul mercato un’alternativa 100% vegetale buona, sana e innovativa
Dreamfarm, le alternative plant based ai formaggi

Dopo quasi due anni esce dalla fase di r&d e inizia la commercializzazione Dreamfarm, startup 100% italiana che punta a rivoluzionare il segmento delle alternative plant based al formaggio con prodotti iconici, buoni e sani: pochi ingredienti naturali, ottime caratteristiche nutrizionali e packaging sostenibile.

La startup e società benefit con sede a Sala Baganza (Pr), nel cuore della food valley emiliana, è stata fondata da Mattia Sandei e Maddalena Zanoni, entrambi con rilevanti esperienze pregresse nel settore food, ai quali si è recentemente aggiunto come Ad Giovanni Menozzi, reduce dalla precedente esperienza di successo con la startup di healthy food delivery Nutribees.

UN SEGMENTO VIVACE

L’idea della startup è di inserirsi nel segmento in grande crescita delle alternative vegetali ai latticini con focus sul mercato italiano ed europeo, dove al momento l’offerta è ancora ridotta e si limita a prodotti che nella maggior parte dei casi sono poco bilanciati nutrizionalmente e punitivi a livello di gusto.

DreamFarm

LO SBARCO SUL MERCATO

I prodotti pionieri, entrambi a base di pasta di mandorle, saranno due alternative plant-based allo spalmabile e alla mozzarella: quest’ultima in particolare rappresenta il fiore all’occhiello della startup, che utilizza un procedimento di lavorazione innovativo e proprietario (patent pending) per creare, per la prima volta, questa tipologia in liquido di governo. “Dopo due anni di test siamo molto soddisfatti dei primi due prodotti che portiamo sul mercato; non è stato facile creare alternative plant based sane a due prodotti iconici italiani mantenendo una texture simile”, dichiara Sandei, che ha curato lo sviluppo fin dai primissimi giorni.

DreamFarm

A differenza di altre proposte sul mercato, spesso a base di olio di cocco e amidi modificati, abbiamo deciso di partire dalla mandorla, che è reperibile naturalmente nell’area mediterranea. Questa scelta non solo concilia un gusto eccellente con pochi grassi saturi, ma ci premette di perseguire al meglio la strada della sostenibilità, che è stata per noi centrale fin dall’inizio scegliendo di costituirci come società benefit e investendo molto impegno anche sul packaging, che è riciclabile o biodegradabile”, aggiunge Zanoni, che seguirà la parte commerciale dell’azienda.

La risposta ricevuta dai nostri prodotti durante la prima uscita pubblica a Cibus ci ha dato la conferma che stiamo lavorando nella direzione giusta, e ancora più energia per diventare una delle aziende più innovative in questo settore di frontiera – dichiara Menozzi –. Al momento abbiamo avviato diverse discussioni con buyer della Gdo, Horeca e grandi brand ‘tradizionali’ che hanno fame di conoscere ed ampliare il loro range di prodotti plant based, per i quali la richiesta del consumatore continua a crescere”.

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