Saclà, il futuro è nelle salse

Con un press tour l’azienda ha aperto le porte del nuovo polo produttivo di Castello di Annone (Asti). Tante le novità di prodotto in rampa di lancio e i mercati in ascesa, a partire dalle salse
Saclà, il futuro è nelle salse

Oltre 80 anni di attività, più di 1.200 referenze di prodotto, un’icona del made in Italy riconosciuta in più di 70 paesi del mondo. In una parola: Saclà, l’azienda fondata ad Asti nel 1939 e oggi giunta alla terza generazione della famiglia Ercole. Un’impresa capace di sviluppare un fatturato di 140 milioni di euro equamente suddiviso tra mercato italiano ed export in termini valoriali, ma con una ‘doppia anima’ a livello di core business: leader in Italia nel mercato delle olive da tavola (in cui detiene una quota del 25% circa), dei sottoli e dei sottaceti; apprezzata all’estero soprattutto per i condimenti da pasta (pesto in primis) e le salse anche grazie al supporto strategico delle quattro filiali commerciali aperte negli anni (partendo dall’Inghilterra, nel 1992, per poi toccare Francia, Germania e Usa). Questi, in sintesi, sono gli highlights emersi durante il tour presso il nuovo stabilimento di Castello di Annone e la sede storica di Asti a cui Food ha preso parte.

UNA BASE PER IL FUTURO

Il progetto del sito di Castello di Annone nasce nel 2014, anno in cui è stato concepito il nuovo polo con l’obiettivo di riqualificare un’ex area industriale dismessa, prevedendo l’ampliamento e l’ottimizzazione dell’impianto per efficientare ogni passaggio della filiera produttiva. Le tappe seguenti hanno poi visto la bonifica e il recupero delle strutture preesistenti (2015), l’edificazione del nuovo plant industriale (2018), l’avvio e il contestuale ampliamento di stabilimento (2019), fino ad arrivare alla messa in opera effettiva di fine 2022. Oggi il plant di Castello di Annone si affianca al sito ‘storico’ di Asti (circa 12 km di distanza) con l’intento di diventare il cuore pulsante dell’intera attività industriale nell’arco dei prossimi 3-5 anni. Oltre alle conserve vegetali, qui si producono sughi, condimenti, prodotti freschi salse: sempre più centrali nella strategia di sviluppo del brand. La conferma arriva da Chiara Ercole, Ceo Saclà“Il mondo delle salse rappresenta una sinergia tra il nostro know how sul mercato italiano e quello sul mercato estero. Per questa ragione, oltre ad aver già sviluppato un’offerta importante sul mondo delle salse etniche, riteniamo di poter crescere ancora in questo comparto”. I numeri odierni dell’impianto riportano 8mila mq destinati alla produzione, 10mila mq di magazzino e una capacità annua di circa 100 milioni di vasi: tanto, ma non abbastanza; secondo le stime della stessa azienda, infatti, siamo soltanto a un terzo del potenziale produttivo, che si concretizzerà, auspicabilmente, nel prossimo futuro.

UN PIENO DI INNOVAZIONE… ANCHE NEL FUORI CASA

La volontà di integrare le due anime del brand, conserve vegetali da un lato, salse e condimenti dall’altro, è confermata anche dalle numerose novità di prodotto che hanno animato il presente di Saclà e continueranno a scandire il futuro: dalla linea di conserve vegetali in aceto di mele e olio evo Sfiziolì, a grammatura ridotta, alle Salse (tra cui la novità del 2023, la Salsa Burger) e i piatti pronti freschi, prodotti che strizzano l’occhio a un target più giovane. 

Non va poi dimenticata l’attività di private label, che oggi incide per il 30% circa sul totale giro d’affari, ma in crescita costante. La Gdo rappresenta il canale di sbocco ‘naturale’ per l’azienda e convoglia l’80% delle quote, ma è il fuori casa a rappresentare un’area dagli interessanti margini di crescita. Come ricorda il Direttore commerciale e marketing Saclà Italia, Federico Ghisolfi: “Nell’ultimo anno abbiamo aumentato gli investimenti nel foodservice, comportando una crescita in questo canale. Crediamo che le nostre famiglie di prodotto abbiano ancora molto da esprimere, abbracciando diverse fasce di consumatori: dal canale bar alle pizzerie, fino alla ristorazione classica e commerciale. Come azienda ci stiamo inoltre focalizzando sulla sostenibilità dei packaging e sul contenuto di servizio dello stesso”.

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