Assica, il nuovo presidente è Pietro D’Angeli

Il Direttore generale Clai è stato eletto all’unanimità nel corso dell’assemblea annuale, a Roma. Un appuntamento anche per rilanciare le tante e complesse sfide del settore
Assica, il nuovo presidente è Pietro D’Angeli

Pietro D’Angeli è il nuovo Presidente Assica. Il Direttore generale Clai, nonché Amministratore unico Zuarina, è stato eletto all’unanimità nel corso dell’ultima assemblea dell’associazione, tenutasi a Roma.

Desidero sottolineare – ha subito dichiarato Pietro D’Angeli – che il mio mandato sarà in continuità con le presidenze precedenti di Ruggero Lenti e di Nicola Levoni, cui vanno la mia gratitudine e stima per il prezioso lavoro svolto”. Sul tavolo del nuovo Presidente ci sono diverse priorità, in risposta ad altrettante sfide che il settore sta affrontando. “Ridurre l’Iva al 4% – ha spiegato D’Angeli – equiparando quindi carni e salumi a formaggi e prodotti ortofrutticoli, contribuirebbe a rasserenare il mercato. Tutto ciò come reazione al deciso e incessante incremento dei costi di materia prima, energia, packaging e di molti altri correlati. Ma anche alla difficoltà di trasferire tali maggiori oneri sui prezzi finali di vendita, alla luce della perdita di potere d’acquisto delle famiglie italiane. Per contrastare la diffusione della Psa, invece, è di vitale importanza agire tempestivamente, con la condivisione e la messa in atto di azioni coordinate per l’eradicazione dell’infezione”.

REDDITIVITÀ A RISCHIO

L’Assemblea annuale di Assica, inoltre, ha evidenziato, come conseguenza del difficile anno passato, una flessione sia nella produzione di salumi (-2,2% rispetto al 2021) che nei consumi, con una contrazione della domanda interna cui si è aggiunta, nell’ultimo trimestre del 2022, anche quella estera. E la situazione non sembra migliorare per il 2023. “L’incremento dei costi produttivi supera il 25% – ha commentato Pietro D’Angeli . L’inflazione del primo trimestre 2023 al consumo è circa 8 per cento. Altrettanto evidente è che le industrie del settore hanno scaricato a valle solo parzialmente gli aumenti registrati, mantenendo calmierati i prezzi finali di vendita a tutela dei consumatori. Questo fenomeno ha determinato una sempre più marcata contrazione dei margini e della redditività delle aziende”.

I NUMERI

Nel complesso del la disponibilità totale per il consumo nazionale di salumi (compresa la bresaola) è stata di 994,1 mila ton (-2,1%). Il consumo apparente pro-capite, considerato l’andamento della popolazione, si è attestato intorno ai 16,7 kg contro i 17,0 del 2021 (-2,1%). Secondo i primi dati rilasciati da Istat, nel corso del 2022 le spedizioni dei salumi italiani si sono fermate a quota 197.800 ton per 1.990,9 milioni di euro, registrando una lieve flessione a volume (-0,4%) ma una crescita a valore (+7,4%). Dati che, tuttavia, nascondono il forte peggioramento registrato dall’export nell’ultimo scorcio dell’anno.

LE PAOLE DEL PRESIDENTE DI ICE

All’Assemblea di Assica è intervenuto anche Matteo Zoppas, Presidente di Ice Agenzia. “Le carni e i salumi – ha dichiarato – sono un comparto che conta circa 3,5 miliardi di esportazioni. Una cifra che costituisce un forte valore strategico nel food. Un settore il cui sviluppo è al centro delle agende del Sistema paese. Agenzia Ice, con i suoi 74 uffici sparsi nel mondo, mette in campo diverse iniziative per far conoscere l’eccellenza delle carni italiane. L’impegno di Ice si esprime anche attraverso l’organizzazione di numerose campagne di promozione e fiere collettive. Ma anche e soprattutto supportando le aziende nella gestione delle certificazioni doganali. Assieme ad Assica continueremo a supportare questo comparto chiave della nostra tradizione enogastronomica”.

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