I risultati del quarto bilancio di sostenibilità Caviro

Tra i traguardi raggiunti, il lavoro su nove dei Sdgs Onu, il riutilizzo del 40% delle acque di processo e mancate emissioni di 102.000 tonnellate di anidride carbonica
I risultati del quarto bilancio di sostenibilità Caviro

In occasione della presentazione della quarta edizione del suo bilancio di sostenibilità, il gruppo Caviro – la più grande cantina vitivinicola d’Italia, con 11.650 soci, 27 cantine in sette regioni, 37.300 ettari vitati, 600.000 tonnellate di uva prodotta (l’8,5% di tutta l’uva italiana) – ha inaugurato il suo nuovo manifesto. Si chiama ‘Il cerchio della vite’, e sintetizza il modello di circolarità a cui punta la cooperativa: l’uva che nasce in vigna viene trasformata in vino, con un processo in cui gli scarti di lavorazione ritrovano valore e tornano alla vigna come fertilizzante.

Il gruppo processa ogni anno 624.000 tonnellate di scarti: oltre il 99% di questi trova nuova vita e solo lo 0,1% va a smaltimento. Caviro ha avviato un percorso di pianificazione e progettazione di iniziative in ambito Esg, incluse nel nuovo piano industriale, in linea con gli obiettivi di lungo periodo previsti dall’Agenda 2030 dell’Onu per lo sviluppo sostenibile.

Caviro

SimonPietro Felice, Dg Caviro, dichiara: “Esercitiamo un’azione concreta e tangibile su ben nove dei Sdgs (Sustainable development goals), attraverso iniziative e progetti di ampio respiro. Siamo particolarmente orgogliosi dell’impegno sull’obiettivo numero 6 – Acqua pulita e servizi igienico-sanitari, a cui rispondiamo con il riutilizzo del 40% delle acque di processo (con 470 milioni di litri di acqua recuperata) – e sul numero 15 Vita sulla terra grazie ai molteplici progetti di ricerca e sviluppo, alcuni dei quali messi in atto in collaborazione con l’Università di Bologna”.

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GOVERNANCE

Grazie ad un fatturato pari a 417 milioni di euro, l’anno fiscale 2021/2022 è stato positivo a livello di performance complessive di gruppo. Il mercato italiano resta il principale punto di riferimento, e rappresenta il 70% del totale delle vendite. Il vino incide per il 61% dei ricavi; l’area alcol, mosti e acido tartarico pesa per il 21%, mentre la quota relativa al settore energia e ambiente è al 18 per cento.

Oltre il 97% del valore generato è stato distribuito agli stakeholder, mentre gli investimenti sono stati pari a 23,5 milioni di euro, il 64% dei quali è stato effettuato in ambito Esg.

AMBIENTE

Operare in armonia con la natura significa rispettare l’equilibrio ambientale, cercando di conservarlo immutato e, ove possibile, di arricchirlo. Il lavoro di Caviro nasce dalla terra e si impegna a tutelarne le risorse grazie alla riduzione del consumo di acqua e di emissioni climalteranti e attraverso la produzione di energie rinnovabili. Un modello in grado di ritirare, rigenerare e restituire beni al consumatore, semilavorati al settore industriale, energia, biocarburanti e fertilizzanti organici al bene comune, in forma nuova e a basso impatto, con un saving emissivo di 102.000 tonnellate di anidride carbonica.

La controllata Caviro Extra guida l’innovazione nella ricerca e sviluppo di prodotti nobili ottenuti dagli scarti del mondo agroindustriale. Ogni anno raccoglie circa 624.000 tonnellate di mosti, fecce, vinacce e reflui che trasforma in 269.000 tonnellate di prodotti destinati a nuovi utilizzi: materia prima per aziende farmaceutiche, alimentari, chimiche, industriali.

SOCIETÀ

Quanto alle politiche di responsabilità nei confronti della comunità e dei territori, Caviro si impegna a garantire qualità e sicurezza alimentare; ad esempio con circa 1,15 milioni di analisi eseguite solo presso i laboratori interni durante l’anno, poi operando un’attenta selezione degli oltre 4.000 fornitori, il 25% dei quali scelti in ottica Esg, e infine tutelando le condizioni di lavoro e dell’ambiente circostante. Fattori confermati dalle certificazioni ottenute in ambito etico-sociale come SA8000 e Equalitas Cantina Sostenibile.

Caviro

L’impegno di Caviro si concretizza anche attraverso numerosi progetti di ricerca, attivi o conclusi nel 2022, opera di CaviroCaviro e vari istituti tra cui Unibo con i suoi molteplici dipartimenti. Tali progetti spaziano dalla vite al vino, ai polimeri plastici biodegradabili fino a tornare alla vigna con i fertilizzanti generati dagli stessi sottoprodotti della lavorazione delle uve.

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