
Il 2024 è stato un anno importante per il Gruppo Milo, che ha continuato il suo trend di crescita, investendo nell’innovazione delle tecnologie e dei metodi di produzione. Altre aree di intervento sono state la ristrutturazione, il rinnovamento e il raddoppiamento delle capacità produttive dell’impianto di produzione della pasta fresca a Palombaio e del nuovo impianto fotovoltaico dello stabilimento di Palo del Colle, dove si produce pasta secca.
UN COSTANTE RINNOVAMENTO
Anche nel 2025 lo storico pastificio di Bitonto, specializzato nella produzione di pasta fresca e noto in Italia e all’estero con il marchio “Casa Milo”, proseguirà nella direzione del costante rinnovamento, aderendo al bando “PIA – Programma Integrato di Agevolazione” della Regione Puglia per l’ampliamento produttivo e l’automatizzazione di tutti i siti produttivi, per un valore complessivo pari a 10 milioni di euro.
Il progetto di investimento riguarderà l’automatizzazione delle linee di produzione di pasta fresca e pasta secca con più alta capacità produttiva, e il raddoppio delle capacità produttive della linea forno.
“Con questo programma di investimento puntiamo a rafforzare la nostra crescita e presenza sul mercato come partner affidabile per i nostri clienti – spiega Giuseppe Milo, Ceo Gruppo Milo –. Per il nostro Gruppo una crescita sana vuol dire non solo misurare i propri passi, ma soprattutto non perdere di vista gli obiettivi fondativi dell’azienda, che per noi sono sempre stati quelli di mantenere la stessa qualità, attenzione e cura nella produzione, pur raggiungendo volumi più importanti”.
L’IMPORTANZA DELL’EXPORT
Il Gruppo Milo opera in Puglia in tre unità produttive site nella provincia di Bari: uno stabilimento a Palombaio per la lavorazione della pasta fresca e due a Palo del Colle, dedicati alla pasta secca e ai prodotti da forno, per una superficie totale di oltre 20.000 mq e 150 occupati tra dipendenti e collaboratori. L’export rappresenta il 52% del totale e i mercati più importanti sono Regno Unito, Germania, Francia e in particolare gli Stati Uniti, che assorbono una fetta consistente della produzione dei tre stabilimenti di famiglia.