
Negli ultimi 12 mesi, i dati dell’osservatorio internazionale Waste Watcher rivelano un incremento del 17,9% nello spreco settimanale di alimenti, con una media di 667,4 grammi di cibo pro capite che finiscono nel cestino. Un fenomeno che si acuisce in estate a causa di fattori quali le alte temperature, l’aumento dei pasti fuori casa e la maggiore disponibilità di cibi freschi e facilmente deperibili. In questo scenario, il tonno in scatola emerge come un alleato prezioso nella lotta allo spreco alimentare.
Secondo i dati Doxa per Ancit/Anfima, solo l’1% del tonno in scatola acquistato finisce nella spazzatura, rendendolo un prodotto “quasi mai sprecato”. Le sue qualità intrinseche – lunghissima shelf life, praticità d’uso, facilità di conservazione a temperatura ambiente e di preparazione – lo rendono un alimento ready to use che non necessita di cottura e permette un facile dosaggio delle quantità.
Queste caratteristiche sono ben percepite dagli italiani: sei su dieci (59,9%) lo portano in tavola almeno una volta a settimana (fonte: AstraRicerche 2025). I principali motivi di scelta sono il gusto (42,7%), l’immediatezza del consumo (42,7%) e la lunga conservazione (42,2%). Il 34,8% degli intervistati ha dichiarato di averne aumentato il consumo negli ultimi 2-3 anni proprio perché pronto all’uso (35,1%) e anti-spreco (26,1%). L’imballaggio, sia in acciaio/alluminio sia in vetro, contribuisce a preservare le proprietà nutrizionali del prodotto ed è riciclabile al 100% e per infinite volte. Anche l’olio del tonno può essere riutilizzato in cucina, essendo ricco di Vitamina D e Omega 3.
La scatoletta alimentare, definita “la Formula 1 dell’acciaio”, e i vasetti di vetro sono infatti imballaggi che garantiscono una durabilità di diversi anni, contribuendo a ridurre lo spreco di prodotto e la generazione di rifiuti alimentari. Entrambi i materiali sono riciclabili al 100% e infinite volte senza perdere qualità, incarnando il concetto di “imballaggio virtuoso”.