Bevande analcoliche, il mercato italiano resiste

Bevande analcoliche, il mercato italiano resiste

Nel primo semestre del 2025 i volumi di vendita reggono, ma il chinotto e l'aranciata crollano mentre incertezza e sugar tax pesano sul futuro del settore. L'allarme di AssoBibe
Bevande analcoliche, il mercato italiano resiste

Il mercato italiano delle bevande analcoliche mostra segnali contrastanti nel primo semestre del 2025. Se da un lato i dati dei canali Gdo e cash&carry, diffusi da AssoBibe, confermano una sostanziale tenuta, dall’altro l’incertezza e il calo di segmenti storici del Made in Italy come aranciata e chinotto sollevano preoccupazioni.

UN PRIMO SEMESTRE IN CHIAROSCURO PER LE BEVANDE ANALCOLICHE

Secondo i dati di Circana relativi al periodo gennaio-giugno 2025, il comparto ha registrato una crescita dei volumi del +2,8% nella Gdo. Un dato che, pur lasciando intravedere una possibile ripresa, si inserisce in un contesto fragile. I tè freddi e le bevande isotoniche si mantengono stabili, mentre gazzose e limonate segnano performance positive. Anche le cole, pur continuando a essere trainanti, mostrano una crescita più contenuta rispetto al passato.

La situazione si complica per categorie consolidate come gli aperitivi analcolici, che registrano un calo del -5,7% a volume. Le flessioni più significative, però, riguardano due simboli della tradizione italiana: il chinotto, in calo del -3,9%, e l’aranciata, che perde l’1,2% dei volumi di vendita.

Il quadro peggiora nel canale cash&carry, dove il calo complessivo dei volumi è del -1,3%. Qui il crollo è ancora più marcato per il chinotto, che segna un pesante -11,4%, e per l’aranciata, con un calo dell’1,2%. Anche le bevande a base di tè e le isotoniche mostrano una flessione, mentre le performance positive di nicchia come il pompelmo restano marginali.

L’OMBRA DELLA SUGAR TAX

A pesare sul futuro del settore è soprattutto l’incertezza legata alla sugar tax. Il posticipo dell’entrata in vigore della tassa da parte del governo ha evitato che le prospettive di mercato fossero ancora peggiori.

Giangiacomo Pierini, Presidente di AssoBibe, esprime forte preoccupazione per il futuro: “Questo primo semestre dimostra che il mercato vive un momento di incertezza e, senza l’intervento del governo che ha posticipato l’entrata in vigore della sugar tax, le prospettive oggi sarebbero peggiori. Una tassa sulle bevande analcoliche che non trova fondamento da nessun punto di vista, incluso quello della salute, ma che continua a incombere sulle imprese dal 2019. Se, come previsto al momento, questa imposta sarà confermata per il primo gennaio 2026, ci aspetta un autunno grigio, di profonde incertezze e di grandi preoccupazioni. Non solo per i produttori di bevande, ma per tutta la filiera: dal mondo agricolo alla distribuzione”.

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