Salamini italiani alla cacciatora Dop

Cacciatore Italiano Dop, boom a doppia cifra per export e affettati

Produzione in crescita del +12,8% nel primo semestre del 2025. Il Presidente del Consorzio Paolo Beretta: "Campagna UE sta dando i suoi frutti"
Salamini italiani alla cacciatora Dop

Chiusura con il segno più per il Cacciatore Italiano Dop che, nel primo semestre dell’anno, ha visto la propria produzione superare i due milioni di chilogrammi, con un incremento del +12,8% rispetto agli 1,8 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente. Ancora più significativo è il dato relativo al segmento degli affettati in vaschetta, la cui produzione è schizzata a 215.000 kg segnando un aumento del +65% rispetto ai circa 130.000 kg del primo semestre 2024.

LE RAGIONI DEL SUCCESSO

A commentare i dati è il Presidente del Consorzio di tutela del Cacciatore Italiano, Paolo Beretta: “È la prima volta che registriamo un aumento a due cifre di tale portata nel segmento delle vaschette del pre-affettato. Il successo è legato alla praticità e alla qualità dei Salamini Italiani alla Cacciatora Dop, che si stanno affermando come una scelta sempre più popolare per il consumo fuori casa, sia per spuntini e aperitivi che per pranzi veloci“.

EXPORT E CANALI DI VENDITA DEL CACCIATORE ITALIANO DOP

Un’ottima performance è stata registrata anche sul fronte dell’export, che nel periodo gennaio-maggio ha segnato una crescita complessiva del +24%. Particolarmente rilevanti gli incrementi in Gran Bretagna (+169%), Austria (+39%), Germania (+28%), Paesi Bassi (+18%) e Svizzera (+10%). Beretta ha sottolineato l’efficacia della campagna di promozione triennale cofinanziata dalla UE: “Di grande soddisfazione constatare che alcuni dei Paesi dove registriamo incrementi a doppia cifra dell’export (UK, Germania e Svizzera) sono proprio quelli in cui siamo impegnati con una campagna di promozione triennale che, evidentemente, sta dando i suoi frutti“.

Sul fronte dei mercati, la Germania si conferma il principale acquirente con il 49% dell’export totale, seguita da Svizzera, UK, Belgio e Austria. Per quanto riguarda la ripartizione dei canali di vendita in Italia, la Gdo mantiene il primato con il 59%, seguita da discount (35%) e normal trade (6%).

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