Campagna del pomodoro, Anicav contesta i rincari ingiustificati

Campagna del pomodoro, Anicav contesta i rincari ingiustificati

Tensione sui prezzi nel bacino Centro-Sud. L’associazione sottolinea che “le quantità totali di prodotto rimarranno comunque sufficienti a soddisfare la richiesta dell'industria di trasformazione”
Campagna del pomodoro, Anicav contesta i rincari ingiustificati

La campagna di raccolta e trasformazione del pomodoro 2025 è a pieno regime, ma nel bacino Centro Sud si sta vivendo una situazione di tensione. Anicav (l’Associazione nazionale industriali conserve alimentari vegetali) lancia l’allarme, denunciando una crescita incontrollata dei costi della materia prima.

Secondo i dati raccolti dalla mappatura delle superfici condotta da Anicav in collaborazione con Terrasystem Srl, nell’area di Foggia si è registrato un rallentamento nella maturazione del pomodoro. Questa anomalia prolungherà la campagna di raccolta fino a settembre inoltrato, ma secondo Anicav le quantità totali di prodotto rimarranno comunque sufficienti a soddisfare la richiesta dell’industria di trasformazione.

L’associazione denuncia che, nonostante le scorte adeguate, “alcuni produttori agricoli stanno avanzando richieste di aumenti di prezzo ingiustificate”, andando oltre i termini contrattuali. Questo comportamento, sempre secondo Anicav, sta creando una situazione distorsiva del mercato che minaccia la sostenibilità economica del settore e che potrebbe avere gravi ripercussioni sull’economia e sull’occupazione del territorio.

Marco Serafini, Presidente di Anicav, non nasconde la sua preoccupazione: “Quella appena cominciata si presenta, al Centro Sud, come una campagna particolarmente complessa. Le continue richieste non giustificate di maggior prezzo della materia prima rispetto ai contratti, cui stiamo assistendo in queste ore, stanno già mettendo a dura prova le nostre aziende. Una situazione distorsiva del mercato che, se non bloccata e monitorata, rischia seriamente di mettere in crisi il comparto del pomodoro da industria nel bacino Centro Sud“.

Serafini ha rivelato che l’associazione ha richiesto un intervento urgente al Ministero dell’Agricoltura per tutelare la filiera e favorire l’applicazione di regole condivise. “Il Ministero ha già dato ampia disponibilità a seguire la vicenda” ha aggiunto il Presidente.

Anicav ricorda che lo scorso marzo era stata avanzata la richiesta di estensione erga omnes dell’accordo quadro per il bacino Centro Sud, con l’obiettivo di stabilire regole certe e condivise per tutti i soggetti della filiera. L’iter di approvazione, però, “è stato bloccato a causa dell’ostruzionismo di una parte minoritaria delle organizzazioni dei produttori agricoli”. Il Ministero, a tal proposito, ha accolto la richiesta dell’associazione di sensibilizzare il mondo agricolo a fermare comportamenti distorsivi.

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