
Largo consumo confezionato e marca del distributore, seppur con velocità non omogenee, chiudono l’anno terminante lo scorso maggio in salute, mettendo a segno risultati positivi praticamente su tutta la linea. Un trend che NIQ riscontra, con sfumature diverse, anche concentrando l’analisi sui primi cinque mesi del 2025.
A livello omnichannel, il grocery sfiora i 100 miliardi di euro (+2,6% sui 12 mesi precedenti), per quasi un terzo sviluppati dalla private label (+2,9%). La prima parte di quest’anno registra un’ulteriore accelerazione delle performance, attestate rispettivamente sul +3,2% e 4,2 per cento. Tale dinamica si conferma scendendo nel dettaglio dei canali, con la distribuzione moderna (i+s+ls) allineata al discount (che peraltro cresce di più nel 2025) e la nicchia dei drug protagonista di un balzo davvero notevole negli ultimi 12 mesi (+5,8%). Se analizziamo le vendite a confezione emergono tendenze simili, sebbene gli scostamenti positivi siano più modesti, anche qui con l’eccezione del canale drug (+5,4% nell’ultimo anno, +4,0% tra gennaio e maggio 2025).
ANNO POSITIVO PER I FATTURATI
“Dal punto di vista dei trend a valore – conferma Romolo De Camillis, Retail director NIQ – il largo consumo sta performando positivamente: vediamo una crescita dei mercati abbastanza consolidata e confermata non solo dai risultati dell’a.t. lo scorso maggio, ma anche dall’andamento del solo 2025. Per quanto riguarda la Mdd, la dinamica è un po’ diversa: la crescita nel suo complesso è superiore a quella del largo consumo (+2,9% vs +2,6%), ma il discount appare con il freno più tirato rispetto a i+s+ls e soprattutto al canale drug (+8,4%)”.
Lo scenario cambia, in una certa misura, se si passa dai fatturati alle vendite a confezione.
“Sempre a livello omnichannel, nella private label il discount recupera un po’ di crescita rispetto alla distribuzione moderna, mentre il drug conferma una progressione decisamente più brillante rispetto agli altri canali. Questo significa che la dinamica deflattiva è stata molto più evidente nel canale discount. E se guardiamo ai risultati dell’ultimo mese, i trend sono puntualmente confermati”.
IL FUORI CASA RALLENTA
Nell’analisi di De Camillis, al di là del ridimensionamento della spinta inflazionistica, per spiegare il buon andamento del largo consumo nell’ultimo anno va sottolineato innanzitutto un fattore importante, ovvero la riduzione del consumo fuori casa. Un trend che sta premiando in misura molto evidente i mercati del food e quindi i consumi domestici.
“È soprattutto una questione di convenienza: basta banalmente confrontare il costo di una pizza e una birra per tre persone in pizzeria e quello degli stessi prodotti – non importa se la pizza è fresca o surgelata – acquistati al supermercato”.