Ritratto di Lorenzo Beretta, Presidente di ASSICA. Manager in giacca e cravatta.

Accordo Ue-Mercosur: le opportunità per l’industria italiana della carne

Assica sottolinea l'importanza della partnership commerciale per la quale la Commissione Europea ha avviato il processo di ratifica
Ritratto di Lorenzo Beretta, Presidente di ASSICA. Manager in giacca e cravatta.

Dopo anni di trattative, la Commissione Europea ha presentato al Consiglio le sue proposte per la firma e la conclusione dell’Accordo di partenariato Ue-Mercosur, avviando ufficialmente la fase politica per la sua adozione. Questo passo segna l’inizio di una nuova era nelle relazioni economiche tra l’Unione Europea e il blocco di paesi sudamericani (Argentina, Brasile, Paraguay, Uruguay). L’accordo mira a rafforzare la cooperazione, a promuovere gli scambi commerciali e a favorire l’adozione di standard comuni, con un impatto positivo sulle aziende e le economie di entrambe le aree.

Lorenzo Beretta (nella foto), Presidente di Assica, ha espresso il suo pieno sostegno all’accordo, sottolineando le concrete opportunità che ne deriveranno per il settore. In particolare, ha evidenziato l’istituzione di contingenti a dazio agevolato per l’importazione di carne bovina nell’Ue. Questo aspetto è cruciale per Assica, dato che “la disponibilità di carni destinate all’industria si è andata notevolmente riducendo negli ultimi due anni“. La carenza è stata causata sia da nuove normative specifiche per la carne bovina sia dalla diffusione di alcune malattie veterinarie in Europa. A causa di questa situazione, l’industria è stata costretta a rivolgersi sempre più a fornitori esterni all’UE. Pertanto, l’ampliamento dei contingenti d’importazione è visto come un’evoluzione estremamente favorevole.

Beretta ha aggiunto che Assica è da sempre favorevole a questo tipo di accordi di libero scambio, in quanto “creano cornici normative certe e stabili per gli operatori“. Inoltre, tali intese garantiscono che le misure sanitarie siano “proporzionate, scientificamente giustificate e non discriminatorie”, prevenendo così il rischio di barriere commerciali arbitrarie.

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