Federico Lionello di Eurovo, azienda leader nel settore uova e ovoprodotti.

Eurovo, in principio era l’uovo

Il gruppo si consolida crescendo sia in maniera organica che per linee esterne, grazie alle acquisizioni internazionali. Il core business restano uova e ovoprodotti, ma l'innovazione si espande
Federico Lionello di Eurovo, azienda leader nel settore uova e ovoprodotti.

Anche da una commodity si può generare valore e innovazione. Partendo da questo presupposto Eurovo ha costruito negli anni il suo sviluppo, posizionandosi come leader nel settore delle uova e ovoprodotti e dimostrando una notevole capacità di adattamento e di crescita. Food ha intervistato Federico Lionello, Direttore commerciale Gruppo Eurovo, per approfondire le strategie che guidano l’azienda tra espansione internazionale, diversificazione dei prodotti e gestione delle sfide di mercato.

Nell’ultimo periodo Eurovo ha accelerato sulla crescita tramite acquisizioni e il rafforzamento della presenza sui mercati internazionali. Qual è la struttura attuale del Gruppo e quale ruolo giocano le nuove società?

Il Gruppo Eurovo vanta oggi una struttura fortemente integrata e internazionale, con numerosi stabilimenti produttivi in Italia e in diversi Paesi europei, tra cui Francia, Spagna, Polonia, Romania e, da quest’anno, anche in Belgio, oltre a una presenza commerciale diretta in UK. Le recenti acquisizioni sono cruciali per rafforzare il nostro posizionamento internazionale. Per esempio, l’acquisizione di Granja Pinilla in Spagna ci ha portato in dote una filiera integrata e una forte presenza nel mercato iberico, mentre Two Chicks in UK è un marchio ben consolidato nel retail locale per gli ovoprodotti liquidi. L’acquisizione della belga Hulstaert & Cie ci garantisce una maggiore capacità produttiva per servire il Nord Europa. In Italia, l’acquisizione di Waffelman ci ha permesso di entrare nel segmento dei prodotti pronti come pancake e waffle. L’integrazione di queste società sta procedendo gradualmente ma con decisione, allineando i processi produttivi e commerciali e valorizzando il know how specifico di ciascuna realtà. Abbiamo accolto oltre 100 nuovi collaboratori, e stiamo già riscontrando importanti sinergie.

Quali sono i dati finanziari e la ripartizione del fatturato?

L’anno scorso, il fatturato consolidato del gruppo Eurovo si è attestato a circa 1,2 miliardi di euro, esteso su cinque paesi di produzione, cinque di commercializzazione e 50 paesi di export.

Quanto incidono export e private label?

L’export pesa circa il 20 per cento. Sul mercato italiano, la marca privata vale circa il 52-53% sulla vendita (volumi) di uova in guscio e per noi è molto importante perché collaboriamo con tantissime insegne.

L’espansione del gruppo si accompagna all’ingresso in nuove categorie di prodotto. Quali sono gli obiettivi?

L’obiettivo principale è diversificare il portafoglio, offrendo ai consumatori prodotti ad alto valore aggiunto che nascono dalla nostra materia prima d’eccellenza, l’uovo, che resta comunque il core business. Grazie a Waffelman, siamo entrati nel segmento dei prodotti da forno pronti (pancake e waffle), che rappresenta un utilizzo innovativo delle uova per la colazione e gli snack. In parallelo, stiamo sviluppando prodotti per nuovi momenti di consumo, come dessert e bevande a base di albume d’uovo, rispondendo alla crescente domanda di alimenti healthy e ready to eat. Vediamo l’albume come elemento strategico per le sue caratteristiche, naturalmente ricco di contenuti nutrizionali, in primis proteine, senza grassi e zuccheri e, plus importante, senza lattosio. E da questo insight che lavoriamo in innovazione per creare prodotti che possano rispondere ad esigenze sempre più precise delle persone.

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