Formaggio Fontina DOP della Valle d'Aosta. Prodotto caseario artigianale italiano di alta qualità.

Fontina Dop: produzione stabile nel 2025, prezzi in crescita del 40%

Confermate 390.000 forme anche per il prossimo anno. In arrivo modifiche al disciplinare per la sicurezza del latte ed una gestione più sostenibile della filiera
Formaggio Fontina DOP della Valle d'Aosta. Prodotto caseario artigianale italiano di alta qualità.

La Fontina Dop conferma la sua solidità produttiva e commerciale. Anche nel 2025, il formaggio simbolo della Valle d’Aosta manterrà invariata la produzione di 390.000 forme, equivalenti a 3.900 tonnellate, mentre il prezzo medio al consumo nella Gdo si attesterà intorno ai 14-15 euro al chilo. Un dato che riflette un aumento del 35-40% negli ultimi cinque anni, segno di un prodotto sempre più apprezzato dai consumatori.

LE NOVITÀ DEL DISCIPLINARE

Entro pochi giorni il Ministero dell’Agricoltura potrebbe approvare alcune modifiche al disciplinare di produzione della Fontina Dop. Tra le principali innovazioni figura l’opzione di termizzare il latte crudo — un trattamento a 72°C per 15 secondi — per garantire una maggiore sicurezza alimentare, soprattutto per bambini, donne in gravidanza e persone immunodepresse.

Il nuovo disciplinare, in vigore in via provvisoria fino al 31 dicembre, introduce anche la possibilità per gli allevatori di effettuare una sola mungitura al giorno, con l’obiettivo di ridurre i costi operativi e rendere più sostenibile la vita in azienda, incentivando così il ricambio generazionale nella filiera zootecnica valdostana.

UNA CARTA IN PIÙ CONTRO LA CONCORRENZA

Nel territorio abbiamo già produttori attrezzati per il trattamento termico del latte, ma altri potranno dotarsi delle tecnologie necessarie”, ha spiegato Andrea Barmaz, presidente del Consorzio di Tutela della Fontina Dop, durante la presentazione dell’evento FontinaMI a Milano. “Oltre a garantire la sicurezza del prodotto ci assicuriamo una carta in più rispetto al nostro concorrente diretto, il Fontal trentino, che già dispone della possibilità di termizzare il latte”. Barmaz ha inoltre sottolineato che la domanda interna resta solida, nonostante l’aumento dei prezzi: “Un segno di vitalità del mercato e di equa ripartizione dei benefici lungo la filiera casearia”.

GDO, EXPORT E TURISMO: I NUMERI DEL CONSORZIO

Il Direttore del Consorzio, Fulvio Blanchet, ha evidenziato come la grande distribuzione rappresenti ancora l’80% delle vendite di Fontina Dop, mentre il 15% della produzione è destinato all’export, soprattutto negli Stati Uniti e in Francia: Stiamo ora guardando con interesse ai Paesi del Nord Europa, dove cresce la domanda di prodotti a denominazione di origine”.

Blanchet ha anche citato dati dal Rapporto sul turismo e il mondo caseario, secondo cui il 32,7% dei turisti italiani ha partecipato negli ultimi tre anni a esperienze legate al formaggio, un trend che rafforza il legame tra turismo enogastronomico e produzioni Dop.

Secondo l’ultimo Rapporto Qualivita, la Fontina si colloca all’ottavo posto tra i formaggi italiani di latte vaccino per volumi, con un valore al consumo di circa 60 milioni di euro, di cui 7,5 milioni generati dall’export.

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