Dazi USA-UE: bandiere di Stati Uniti e Unione Europea su banconote. Rischio per food&beverage italiano.

I dazi Usa al 15% affossano l’export, crolli fino al 23% ad agosto

Coldiretti e Cia lanciano l'allarme: persi 126 milioni di euro in un mese. Il sentiment degli italiani spinge la UE a nuove, più incisive, trattative con Washington
Dazi USA-UE: bandiere di Stati Uniti e Unione Europea su banconote. Rischio per food&beverage italiano.

I dazi statunitensi al 15% sull’agroalimentare italiano hanno innescato una pesante inversione di rotta per l’export verso il mercato Usa, il primo extra-UE per valore. I dati Istat di agosto, il primo mese con le tariffe doganali aumentate, mostrano un crollo dell’export del 23% su base annua secondo un’analisi di Coldiretti. Un dato quasi analogo è evidenziato da Cia-Agricoltori Italiani, che registra un calo del 22% e stima una perdita di 126 milioni di euro in un solo mese.

Il trend negativo consolida una fase di netto rallentamento iniziata da aprile. Dopo una crescita media del +11% nel primo trimestre 2025, le esportazioni hanno visto un progressivo calo con i primi dazi al 10%: da +1,3% in aprile a +0,4% in maggio, fino al -2,9% di giugno e al -10% di luglio. Con il passaggio al 15% ad agosto, l’inversione di tendenza ha raggiunto il picco. Si stimano perdite superiori al 30% nel settore del vino.

In termini assoluti, il valore dell’export nei primi otto mesi del 2025 è stato in linea con l’anno precedente, superando i 5 miliardi di euro, ma di fatto la crescita annua si è azzerata. Secondo Cia, tra gennaio e agosto 2024 l’aumento tendenziale era stato di 802 milioni di euro, mentre nello stesso periodo del 2025 è stato di solo un milione di euro.

I presidenti delle associazioni di categoria sollecitano un’azione rapida e incisiva. Cristiano Fini, Presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, ha sottolineato come la combinazione di fattori stia mettendo a rischio il comparto: “I dazi Usa, uniti al cambio euro/dollaro sfavorevole, stanno colpendo il nostro export di qualità, mettendo in difficoltà migliaia di imprese agroalimentari. Bisogna muoversi con tempestività e determinazione, agire con prontezza per salvaguardare anni di lavoro e di presenza costruita sul mercato americano”.

Questa richiesta di maggiore determinazione è ampiamente condivisa dall’opinione pubblica: il rapporto Coldiretti/Censis rivela che ben l’81% degli italiani ritiene essenziale che l’UE avvii nuove trattative con gli Stati Uniti per ottenere esenzioni in settori chiave come il vino. Inoltre, il 79% degli italiani si aspetta che la Commissione Europea sia più determinata nel prossimo eventuale round di negoziati, criticando un approccio troppo “friendly” che avrebbe penalizzato aziende e comunità europee.

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