Pecorino Romano DOP su piatto nero con coltello. Formaggio tipico laziale.

Missione anti dazi, il Consorzio del Pecorino Romano a Capitol Hill

La delegazione guidata dal Presidente Gianni Maoddi incontra il Congresso Usa per ottenere l’esenzione dai dazi del 15% imposti dall’amministrazione Trump, che minacciano un commercio da 170 milioni di dollari l’anno
Pecorino Romano DOP su piatto nero con coltello. Formaggio tipico laziale.

Nonostante lo shutdown federale che dal primo ottobre scorso paralizza parte dell’amministrazione americana, il Consorzio di tutela del Pecorino Romano Dop ha portato a termine una serie di incontri istituzionali a Capitol Hill, tra la Rayburn House Office Building e la Cannon House Office Building.

Guidata dal Presidente Gianni Maoddi e dal Direttore Riccardo Pastore, la delegazione ha avviato un dialogo bipartisan con membri e staff del Congresso Usa per ottenere l’esenzione dai dazi del 15% imposti sul Pecorino Romano dal governo Trump. Il formaggio sardo, che fino a pochi mesi fa godeva del libero accesso al mercato statunitense, rappresenta un valore economico di circa 170 milioni di dollari annui.

L’IMPATTO ECONOMICO: IN GIOCO 170 MILIONI DI DOLLARI

Il Pecorino Romano è una leva occupazionale per decine di migliaia di famiglie, oltre che un ingrediente identitario della cucina italo-americana. Negli ultimi anni il Consorzio ha investito oltre sette milioni di dollari nella promozione negli Usa.

Con i nuovi dazi, il rischio è un aumento dei prezzi lungo tutta la filiera, dall’importazione alla distribuzione, e una penalizzazione di produttori italiani e operatori americani. “Il Pecorino Romano non ha un’alternativa produttiva domestica negli Usa. Applicare dazi su un prodotto privo di concorrenza locale non difende nessuno”, sottolinea Gianni Maoddi.

DIPLOMAZIA ECONOMICA: IL RUOLO DEL CONSORZIO DEL PECORINO ROMANO DOP

Il Consorzio del Pecorino Romano è l’unico del comparto agroalimentare a far parte dell’unità di crisi del Ministero degli Esteri, accanto a settori strategici come vino, acciaio e acque minerali. Negli Stati Uniti ha avviato una strutturata attività di lobbying e advocacy economica, creando una rete di relazioni istituzionali per influenzare le politiche di importazione.

Durante gli incontri a Washington, la delegazione ha coinvolto rappresentanti di New York e New Jersey, dove il consumo del formaggio è più alto, e membri della delegazione italo-americana del Congresso. L’obiettivo: costruire un fronte bipartisan in vista della sentenza della Corte Suprema Usa del 5 novembre, che potrebbe ridefinire le competenze in materia tariffaria.

LE PROSSIME MOSSE: UNA STRATEGIA A LUNGO TERMINE

Il Consorzio proseguirà nelle prossime settimane il dialogo con i membri del Congresso per:

  • Promuovere una revisione bipartisan dei dazi Usa;
  • Documentare con analisi di mercato l’impatto economico delle tariffe;
  • Rafforzare la diplomazia agroalimentare e istituzionale;
  • Valorizzare il Pecorino Romano come simbolo della cultura gastronomica italiana nel mondo.

Difendere il Pecorino Romano significa difendere un modello agricolo sostenibile e un ponte culturale tra due nazioni amiche,” conclude Maoddi.

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