
Si è conclusa lo scorso 11 ottobre la campagna di raccolta e trasformazione del pomodoro da industria nel bacino del Nord Italia, che ha chiuso il 2025 con un quantitativo record di materia prima consegnata e una qualità eccellente.
La programmazione della filiera è stata garantita dalla tempestiva sigla del contratto quadro d’area Nord Italia tra organizzazioni di produttori agricoli (OP) e imprese di trasformazione, conclusa prima della fine di gennaio. Questa pianificazione ha permesso di gestire al meglio le difficoltà meteorologiche e di estendere la campagna di raccolta dai primi giorni di luglio agli inizi di ottobre.
AREE E DATI DI PRODUZIONE DEL POMODORO DA INDUSTRIA DEL NORD ITALIA
Le piantine sono state messe a dimora su 45.030 ettari, segnando un incremento dell’8% delle superfici rispetto agli anni precedenti, giustificato dalla forte domanda del sistema industriale che intendeva recuperare i notevoli cali produttivi degli ultimi due anni a causa delle condizioni climatiche avverse.
Nonostante le difficoltà in campo, la campagna 2025 ha toccato il volume più alto mai registrato: il pomodoro consegnato ammonta a 3.121.617 tonnellate. Questo risultato è stato raggiunto grazie a volumi di consegne eccezionalmente elevati nelle ultime settimane di settembre, dopo che la situazione a fine agosto sembrava decisamente insoddisfacente. Nonostante il record assoluto, l’ammanco complessivo rispetto al pomodoro contrattato si è attestato intorno al 13%.
QUALITÀ ECCELLENTE, RESE IN CALO
La qualità del raccolto è stata universalmente riconosciuta come eccellente, con un colore intenso e un ottimo grado Brix pari a 5. Questo livello di dolcezza e sapore ha determinato un indice di pagamento positivo, superiore al massimo registrato nei cinque anni precedenti, compensando parzialmente l’ammanco di consegne in termini di rese industriali.
A fronte della qualità, i produttori agricoli lamentano nuovamente rese in campo insoddisfacenti: in media sono state realizzate 69,3 tonnellate per ettaro, un dato nettamente inferiore al valore storico quinquennale di 73,2 t/ha.
L’andamento climatico ha pesato sulle rese. Le piantine hanno risentito delle alte temperature anomale di giugno e inizio luglio, che hanno causato la caduta dei fiori e un ammanco di bacche mature in agosto. Eventi piovosi di forte intensità nella parte centro-orientale hanno ulteriormente ridotto i volumi. L’andamento delle consegne è stato atipico, con un picco a inizio agosto, un calo nella parte centrale e un secondo picco nella seconda metà di settembre.
Giuseppe Romanini, Presidente dell’OI Pomodoro da Industria Nord Italia, ha commentato i dati sottolineando il paradosso della campagna: “Anche la campagna 2025, pur ottenendo il più alto quantitativo di pomodoro complessivamente mai prodotto nel Nord Italia e un’ottima qualità della materia prima, registra insoddisfacenti rese produttive per ettaro. Ciò conferma che per affrontare le sfide poste dagli effetti del cambiamento climatico occorre dotare la nostra agricoltura di strumenti efficaci per difendere le produzioni in campo e sostenere progetti di ricerca varietale volti a ottenere varietà adatte ai nostri terreni e alle mutate condizioni climatiche, preservando la sostenibilità della filiera, il rispetto per l’ambiente e la competitività delle nostre imprese agricole e industriali nel panorama mondiale”.