Cioccolato proteico Ritter Sport: barrette Crunchy Hazelnut e Peanut. Snack proteici con nocciole e arachidi.

Ritter Sport, in arrivo il cioccolato proteico

L’azienda tedesca risponde all’impennata dei prezzi del cacao con investimenti diretti in America Latina e innovazione funzionale
Cioccolato proteico Ritter Sport: barrette Crunchy Hazelnut e Peanut. Snack proteici con nocciole e arachidi.

In uno scenario di mercato globale estremamente volatile, Ritter Sport dimostra solidità finanziaria e capacità di crescita. L’azienda tedesca, in mano alla famiglia Ritter, che dal 1912 produce le sue iconiche tavolette quadrate a Waldenbuch, con un fatturato di 605 milioni di euro nel 2024, nonostante le pressioni sui costi, ha mantenuto una traiettoria positiva. “Negli ultimi anni – sottolinea Thomas Straub, Ceo Ritter Italiala crescita si è registrata non solo a valore, ma anche a volume. Nell’anno in corso, mentre il mercato segna una crescita leggera, Ritter Sport continua a espandersi registrando un +3%”.

I mercati chiave per l’azienda, che produce 2,5 milioni di tavolette di cioccolato al giorno, vedono la Germania al primo posto, seguita dalla Russia e dall’Italia, che si conferma il terzo maggiore mercato. E proprio l’Italia vedrà come primo Paese il lancio della nuova linea Delicious Protein Power, due tavolette da 75 g – Crunchy Hazelnut e Crunchy Peanut – realizzate con cioccolato al 40% di cacao e arricchite con pezzi di frutta secca e crisp proteici.

LA STRATEGIA ANTI-CRISI: TRACCIABILITÀ E INVESTIMENTI DIRETTI

La sfida economica più urgente è rappresentata dal cacao, i cui prezzi sono quintuplicati negli ultimi cinque anni a causa dei cambiamenti climatici. Le preoccupazioni si estendono anche ad altre materie prime chiave, come le nocciole, fondamentali per una tavoletta su quattro prodotte da Ritter. Gran parte delle nocciole proviene dalla Turchia, dove si prevede un calo delle rese del 30% quest’anno. Anche in Italia, la raccolta delle nocciole ha recentemente visto una potenziale perdita fino al 60 per cento. Per mitigare i rischi della filiera Ritter Sport punta su responsabilità e trasparenza. Dal 2018, l’azienda è stata il primo grande produttore tedesco ad approvvigionarsi esclusivamente di cacao 100% certificato (secondo gli standard Rainforest Alliance Cocoa e Fairtrade Cocoa) per l’intera gamma di prodotti.

La certificazione è però solo il punto di partenza; l’obiettivo primario è mantenere la filiera il più corta e tracciabile possibile. Questa strategia di approvvigionamento diretto e partnership ha visto un’accelerazione significativa: se nel 2020 le partnership di filiera coprivano solo il 5% delle forniture totali, oggi coprono l’85% del fabbisogno, con l’obiettivo di raggiungere il 100% entro il 2026. Ritter Sport ha attivi sette programmi di partnership in Paesi d’origine come Costa d’Avorio, Ghana, Nigeria, Nicaragua e Perù. Un pilastro di questa strategia è l’investimento diretto in piantagioni di proprietà. L’esempio principale è El Cacao, una piantagione modello in Nicaragua di circa 2.500 ettari, acquistata nel 2012. Qui viene coltivato circa un quarto del fabbisogno totale di fave di cacao dell’azienda.

Guardando al futuro, l’azienda punta a diversificare ulteriormente le fonti di approvvigionamento e ha in programma l’annuncio di un nuovo investimento in un altro Paese dell’America Latina. Quanto alla crescita, la country italiana, che attualmente fattura 45 milioni di euro, per il 90% in Gdo, continuerà ad avere un ruolo chiave.

“L’Italia è strategica per il nostro sviluppo – sottolinea Straub – nonostante il peso dell’inflazione sul mercato, con un prezzo delle tavolette che nel 2025 è cresciuto del 22 per cento. In prospettiva, contiamo di incrementare la quota export a livello di gruppo, aumentando la penetrazione anche negli Stati Uniti, il mercato principale per il cioccolato”.

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