La Gdo italiana, con 28 operatori che raggiungono insieme il fatturato di 110 miliardi, presenta una struttura più debole e con dimensioni del tutto differenti rispetto a paesi vicini come la Germania, dove la sola Edeka fattura 71 miliardi, o la Francia, dove Leclerc fattura 55 miliardi e il competitor nazionale Intermarchè 54. Altri soggetti come la Coop Svizzera è a 36 miliardi e la spagnola Mercadona 33 miliardi (fonte: rapporto Mediobanca sulla Gdo italiana). La frammentazione del retail italiano non consente quindi gli stessi ritmi di sviluppo e innovazione né la stessa redditività di altri mercati.
È uno dei diversi elementi di cui si è parlato al Teatro Arena del Sole di Bologna, in occasione dell’incontro “Il tempo delle scelte”, promosso da Dit – Distribuzione Italiana. La centrale delle insegne Sigma e Sisa ha voluto incontrare soci, fornitori, partner e industrie di marca per condividere alcune esperienze di riferimento nell’ambito della gestione dell’innovazione organizzativa e del cambiamento culturale, valorizzando esperienze da settori e contesti differenti.
L’AGENDA DELL’INCONTRO
Dopo i saluti del Presidente di Dit, Oreste Santini (nella foto), l’impatto della governance sulla sostenibilità è stato l’oggetto dell’intervento della coordinatrice di Impronta Etica, Alice Molta. A lei è seguito Marco Grazioli, Presidente di The European House – Ambrosetti, che si è soffermato sulla centralità della leva organizzativa e delle persone nell’attuazione della strategia aziendale. L’evento ha poi visto confrontarsi in una tavola rotonda Paolo Maggi, presidente Tetra Pak South Europe, Oriana Romeo, senior analyst Area studi Mediobanca, Fabiana Verde, Sr. HR Business Partner ISC & Head of Industrial Relations di Birra Peroni, e Alessandro Camattari, Direttore commerciale e marketing di Dit.
La discussione ha toccato lo scenario della Gdo italiana e internazionale e ha messo in luce alcune specifiche esperienze aziendali in cui il fattore umano e la cultura aziendale sono stati determinanti nell’affrontare il mercato. A chiudere l’incontro, l’esclusiva testimonianza di Cinzia Pennesi, direttrice d’orchestra, che ha raccontato al pubblico il complesso processo che porta alla produzione di un concerto sinfonico come ulteriore esempio di organizzazione.
È TEMPO DI UN CAMBIAMENTO ORGANIZZATIVO
“Operando in un settore maturo – ha spiegato Alessandro Camattari – i fattori che incidono sulla nostra attività hanno subito accelerazioni tali da richiedere una forte capacità di cambiamento organizzativo, un adeguamento e rinnovamento culturale. Un modello che garantisca una leadership sempre più diffusa e un maggior senso di identità collettiva che porti a scelte di sviluppo applicabili sulla rete in modo più efficace e in tempi più rapidi. L’appuntamento di oggi – ha concluso il manager – è stato un primo momento di riflessione e confronto che abbiamo voluto per condividere un percorso di rinnovamento, coinvolgendo anche i nostri partner del mondo del largo consumo”.
Dit nel 2025 ha pubblicato il suo primo Bilancio di Sostenibilità, passo importante dell’azienda verso un modello di business distributivo sempre più attento a raggiungere il migliore equilibrio tra aspetti ambientali, sociali ed economico-finanziari. Con “Il tempo delle scelte”, la centrale ha voluto lanciare una riflessione sul ruolo della cultura aziendale, dell’organizzazione e soprattutto delle persone, nelle sfide del complesso scenario contemporaneo, tra cui la prima è quella della sostenibilità.
