La moderna industria di marca è fondamentale per lo sviluppo del largo consumo confezionato. Il messaggio è emerso con chiarezza durante il tradizionale incontro con la stampa di fine anno promosso da Centromarca.
“L’Idm – ha detto il Presidente dell’Associazione, Francesco Mutti – detiene una leadership fondata su investimenti destinati alla selezione delle migliori materie prime, all’innovazione dei prodotti e dei processi produttivi, alla sostenibilità dello sviluppo”. Un mix che produce risultati concreti. “Ne derivano – ha proseguito Mutti – una qualità e una distintività nel mercato che fa premio nel rapporto con i consumatori italiani ed esteri”.
E va detto che la teoria è corroborata dai numeri. Il primato dell’Idm è, infatti, confermato da uno studio svolto da Caliber, da cui si evince che le aziende associate a Centromarca godono di una reputazione superiore rispetto alla media globale ed europea. In particolare, il settore del largo consumo italiano, rappresentato nella ricerca dal perimetro Centromarca, è l’unico in crescita, con uno score reputazionale di 77 punti, vicino quindi ai livelli di eccellenza espressi da risultati pari o superiori a 82, a fronte di una media internazionale di 72 punti e di un benchmark europeo fermo a quota 68.
Questo risultato si deve alle positive performance registrate su tutti i driver analizzati. Tra i quali, va però segnalata la “familiarità”, un item che, posizionandosi attualmente a livelli medi, rappresenta una interessante leva su cui lavorare per crescere.
Come pure sotto la lente converrà mettere anche la comunicazione. “Prodotti e servizi – afferma Michele Tesoro, Chief Customer & Stratey Offifer Caliber – si confermano il punto di contatto accreditato del maggior valore dal consumatore. Lo prova la capacità di questo fattore di ottenere un indice pari a 41, il valore in assoluto più alto nella relativa classifica. Vero è però che, seppure parecchio a distanza, alle sue spalle si posiziona la copertura media e il passaparola, che esprimono rispettivamente indici pari a 19 e 18”.
Prodotto e servizio rappresentano, infine, anche il driver che più incide sulla costruzione della reputazione delle imprese, seguito dalla capacità delle aziende di creare ispirazione. E va detto che questa fotografia vale a livello trasversale nel mondo, in Europa e in Italia. Nel nostro Paese, però, sul terzo gradino del podio sale la differenziazione dell’offerta, che tanto nel Vecchio Continente quanto a livello globale si ferma in quinta posizione. I merchant sono avvisati.
