Lo scorso novembre a Pollica (Sa) si è svolto l’appuntamento di Value for Food, in concomitanza con il Global Summit della Dieta Mediterranea, che vede ogni anno la celebrazione della Dieta Mediterranea mobilitando l’intera comunità del territorio.
Aziende, speaker di eccezione, università, pensatori, startup, giornalisti e cittadini locali si sono riuniti presso il Padeia Campus nella location straordinaria del Castello dei Principi Capano, sede del Padeia Campus di Future Food Institute, per ragionare insieme sul significato della Dieta Mediterranea e sulle implicazioni per il territorio e per la comunità.
Questo il contesto incredibile che ha visto lo svolgimento dell’appuntamento di Value for Food, sempre più ispirato e ricco di spunti sui quali ragionare per continuare il percorso dell’ecosistema all’insegna dei valori che ci hanno contraddistinto finora.
ALLA SCOPERTA DELLE ECCELLENZE DEL TERRITORIO
Tante le tappe straordinarie che hanno costellato la due giorni. A cominciare dalla Ficheria Santomiele, a Prignano Cilento. Abbiamo potuto apprezzare quanto la maestria e lo studio del territorio e delle proprietà di una coltura così antica, possano essere la base per creare un prodotto unico e di straordinaria virtù. La storia, le nostre origini e l’insegnamento ricevuto nel tempo, dalla Magna Grecia ai giorni nostri, hanno guidato l’azienda in un percorso virtuoso che ha portato a creare un prodotto eccellente e un vanto per il territorio.
Value for Food ha capito come possa essere possibile valorizzare un prodotto, sfruttando a pieno la ricchezza dell’ecosistema. Presso l’azienda agricola La Pedrosa, a Ceraso, presi per mano da Edmondo Soffritti abbiamo potuto comprendere il significato di agricoltura rigenerativa ed equilibrio del territorio e della comunità. Soffritti ci ha spiegato in che modo lo scarto di lavorazione del legno di una foresta limitrofa, può diventare risorsa preziosa per arricchire il suolo, oggetto delle sue cure e alla base dell’azienda.
Lo studio della natura circostante e dell’ecosistema complessivo del territorio sono la chiave di volta per applicare i concetti principe dell’agricoltura rigenerativa. Solo l’attenta osservazione, unitamente all’applicazione delle linee guida studiate, possono permettere di rendere un principio, che può sembrare aulico e poco pratico, una solida realtà in grado di cambiare le sorti del territorio e dell’intero pianeta e di mitigare gli effetti del climate change.
La tappa successiva ci ha visto affrontare un altro tema, altrettanto fondamentale nella cura del territorio e nell’alimentazione di un ecosistema virtuoso, le persone e la comunità. Ospitati dal frantoio Nuovo Cilento, abbiamo imparato che la forza della comunità, il lavoro in sinergia e la collaborazione possono fare la differenza. La cooperativa è un esempio eccellente di valorizzazione delle individualità, così come nel nostro caso sono le aziende di Value for Food. Lo scambio di materie prime, semilavorati e prodotti finiti possono soddisfare bisogni reciproci e rendere un’azienda pienamente sostenibile.
DIETA MEDITERRANEA, STUDIO E PROSPETTIVE
L’esperienza però non porta a nulla se non accompagnata dallo studio e dall’analisi di come tutto ciò che abbiamo visto, in forma di laboratorio permanente, possa essere messo a fattor comune e a servizio del sistema food mondiale.
Sara Roversi, leader illuminato e visionario del Future Food Institute, ci ha spiegato la genesi di questa comunità, il motivo di questo percorso e della visione che può portare a definire il futuro del food mondiale, facendo leva su asset virtuosi già esistenti come la dieta mediterranea. Questo esercizio di virtù e questo esempio vivo di valori applicati alla realtà possono essere infatti usati per studi sulla salute umana, come ci ha potuto spiegare il Prof. Naddeo dell’Università di Salerno, e sulla rischiosità alla quale siamo esposti noi individui a causa dei nostri stili di vita e di ciò che ingeriamo.
Esperti da tutto il mondo e docenti hanno condiviso spunti preziosi e saggi insegnamenti, uno su tutti, l’emerito Gianni Lorenzoni. Sullo sfondo, i sapori e le ricette di sapienti maestri di cucina e artigiani e pescatori del luogo, che tutti i giorni si confrontano con normative sempre più stringenti e difficoltà che provengono dalla natura. Combattono ogni giorno per proteggere pratiche virtuose e pienamente sostenibili, come la pesca menaica.
CALL TO ACTION PER VALUE FOR FOOD
Potete quindi immaginare come l’esperienza incredibile vissuta e ognuna delle tappe descritte, siano state terreno fertile per pensare, immaginare e studiare nuove iniziative pilota e nuovi esercizi di valore per il nostro Value for Food. Abbiamo sognato e tracciato la via per nuove aree di esplorazione:
1- Far diventare l’agricoltura rigenerativa il nuovo motore delle nostre filiere e la stella polare dei nostri studi, non tanto per fare esercizi teorici virtuosi, ma per trovare aree di concreta applicazione nel nostro territorio e dimostrare la sua piena sostenibilità economica nel sistema industriale italiano. Partiremo con esercizi puntuali su alcune filiere e in qualche territorio, coinvolgendo aziende di eccellenza, università di prestigio, associazioni di categoria, tecnologia innovativa.
2- Salute, benessere e food: valuteremo come i virtuosismi di filiera, le buone pratiche agricole e il miglioramento delle abitudini di consumo e di vita possono avere impatto sulla salute e sul benessere delle persone, con particolare riferimento alle nuove generazioni.
3- Academy for Young food talent: coinvolgeremo le scuole per farle promotrici di pratiche sostenibili e di comunità di ragazzi, entusiasti della nuova era del food italiano.
