Secondo gli ultimi dati diffusi dall’Istat e relativi ai prezzi al consumo del mese di aprile, si evidenzia un’inflazione generale in leggera risalita, rispetto al mese di marzo. L’indice registrato è pari a +8,3% su base annua, mentre il carrello della spesa registra un rallentamento con un +12,1% su base tendenziale.
“Siamo preoccupati dell’effetto dell’inflazione sull’andamento delle vendite, soprattutto di beni di largo consumo e ortofrutta. Le nostre imprese rimangono sotto pressione perché compresse tra l’aumento dei costi all’acquisto e le difficoltà derivanti dall’attuale livello dei prezzi al consumo. L’attuale debolezza dei volumi di consumo, che stagnano intorno al -5%, è un fattore di rischio per l’intero sistema agroalimentare italiano, rappresentato da numerose filiere di eccellenza, così come per le nostre imprese”, ha commentato Carlo Alberto Buttarelli, Presidente Federdistribuzione.
Nel 2022 le aziende del settore distributivo hanno messo in campo uno sforzo notevole per gradualizzare gli aumenti e per tutelare il potere di acquisto delle famiglie, anche a discapito della redditività. “Oggi questo sforzo non è ripetibile e le imprese sono sempre più impegnate a trovare soluzioni nell’offerta che rispondano alla necessità di coniugare convenienza e qualità a vantaggio dei clienti. È però evidente che occorre intervenire in una logica di sostegno ai consumi che passa necessariamente dal ristabilire un clima di fiducia e da un maggiore potere di acquisto delle famiglie”, ha concluso Buttarelli.