Fondato nel 1946 con il nome di Dolcificio Lombardo, Perfetti Van Melle, il gruppo dolciario dei fratelli Ambrogio ed Egidio Perfetti, è oggi il secondo player mondiale del comparto sugar confectionery alle spalle del colosso statunitense Mars. La crescita negli anni è stata costante: nel 1956 nasce il brand Brooklyn, nel 1996 è la volta del lancio di Daygum a cui si aggiungono nel 2001 Mentos e Fruittella grazie all’acquisizione della società olandese Van Melle, nel 2006 arriva dalla Spagna Chupa Chups e, last but not least, a ottobre 2023 si finalizza l’accordo per l’acquisizione di 11 brand e 2 stabilimenti di Mondēlez International negli Stati Uniti, Canada ed Europa.
Grazie a questo nuovo assetto, Perfetti Van Melle è proiettata a raggiungere un fatturato globale di 4 miliardi di euro e a diventare il secondo player del comparto sugar confectionery nel mercato americano, dove detiene una market share del 27% e si posiziona seconda dietro a Mars. Per analizzare le prospettive e le sfide futurre di uno dei maggiori (e pochi) player italiani globali, Food ha raggiunto Corrado Bianchi, Ad Perfetti Van Melle Italy.
▶ Perfetti Van Melle è un gruppo dolciario globale dietro solo al colosso statunitense Mars. Il 2023 è stato un anno positivo anche in termini di crescita organica, in cui avete superato i 3 miliardi di euro. Come avete raggiunto questo risultato e quali sono i prossimi step?
La leadership nel mercato globale è frutto di un percorso lungo, ma esaltante. Le tre tappe chiave sono state l’acquisizione di Van Melle nel 2001, di Chupa Chups nel 2006 e di 11 marchi e 2 stabilimenti in Usa ed Europa di Mondēlez International lo scorso ottobre. La sfida oggi è quella di rimanere fedeli al nostro statement di gruppo Innovative treats. Better future e quindi di creare prodotti gratificanti con forte attenzione al benessere e allo sviluppo sostenibile.
▶ Dal vostro osservatorio privilegiato di gruppo internazionale, quali sono i cambiamenti più significativi emersi nei trend di consumo? Come li state interpretando in termini di offerta, in particolare nel mercato italiano?
Viviamo sicuramente un periodo di incertezza che spinge il consumatore a una maggior attenzione al valore rispetto alla qualità del prodotto. In linea con la mission del nostro gruppo, i nostri prodotti devono prima di tutto regalare gratificazione, anche quando offrono benefici funzionali per il benessere del consumatore. Tra le referenze più innovative meritano una menzione gli estrusi a marchio Fruittella, una linea estesa di recente anche al formato on the go. Si tratta di prodotti senza gelatina, quindi adatti anche ai consumatori vegani, che interpretano molto bene le esigenze di consumo moderno e si posizionano come prodotto indulgence-consapevole per il target mamme con bambini. Lo stesso dicasi per i chewing gum senza zucchero. Un altro segmento su cui stiamo puntando è quello delle caramelle alle erbe, anche con nuovi lanci come Golia alle erbe alpine Bio.
▶Oltre all’Italia, che si conferma uno dei paesi principali per il vostro gruppo, quali sono in questo momento le geografie più rilevanti?
India, Cina e Usa rappresentano i mercati più strategici. Il mercato americano è destinato a salire al primo posto tra le countries del gruppo, grazie alla recente acquisizione delle attività di Mondēlez International nel mercato dei chewing gum. Un’operazione win win che rafforzerà il nostro posizionamento anche in Europa e ci consentirà di tagliare il traguardo dei 4 miliardi di euro.