Presentazione sui surgelati contro lo spreco alimentare con relatori. IIAS promuove alimenti surgelati.

Surgelati, l’arma (fredda) contro lo spreco alimentare

L’indagine presentata a Milano dall’Osservatorio Waste Watcher, rivela che i prodotti surgelati rappresentano appena il 2,2% del cibo gettato via ogni settimana. Il frozen food è quindi un alleato concreto per contrastare la perdita di cibo
Presentazione sui surgelati contro lo spreco alimentare con relatori. IIAS promuove alimenti surgelati.

In Italia, lo spreco alimentare domestico ha registrato nel 2025 una crescita preoccupante: +17,9% in un solo anno. Oggi si gettano in media 667 grammi di cibo a testa ogni settimana, contro i 566 del 2024. È quanto emerge dall’indagine dell’Osservatorio internazionale Waste Watcher realizzata per IIAS (Istituto Italiano Alimenti Surgelati) e presentata il 12 giugno a Milano da Giorgio Donegani (presidente IIAS e tecnologo alimentare), Andrea Segrè (direttore scientifico dell’Osservatorio e fondatore di Last Minute Market) e con la partecipazione di Alessandra Baruzzi, coordinatrice nazionale di Lady Chef (il comparto femminile della Federazione Italiana Cuochi).

Tra i pochi dati ‘positivi’, che riguardano lo spreco, quello sui surgelati: appena 14,9 grammi settimanali sprecati, pari al 2,2% dello spreco totale. Il motivo è legato a tre fattori chiave: si conservano molto a lungo, sono già puliti (quindi fanno risparmiare acqua ed energia), sono senza scarto e facilmente porzionabili. Elementi che ne fanno una risorsa strategica sia per i consumatori sia per la filiera.

I SURGELATI AIUTANO TUTTA LA FILIERA

“Sprecare non rappresenta solo un problema domestico, ma riguarda l’intera catena agroalimentare – ha spiegato Giorgio Donegani –. Significa non poter garantire cibo sufficiente per tutti, ma anche perdere risorse preziose usate nella produzione, come terreno fertile, acqua, energia, fertilizzanti. I prodotti surgelati aiutano nella lotta al food waste perché consentono un utilizzo ottimale delle materie prime, riducono gli scarti in fase produttiva e aiutano a massimizzare la resa industriale, con il conseguente abbassamento di emissioni inquinanti nell’atmosfera. Inoltre con la surgelazione i nutrienti contenuti in un determinato alimento ‘si bloccano’ e si previene così lo spreco invisibile, cioè quella perdita di principi nutritivi inevitabile quando il cibo invecchia. Con il sottozero otteniamo quindi alimenti ‘long fresh’: cibi freschi a cui si allunga la vita”.

FOOD WASTE SINTOMO DI FRAGILITÀ CULTURALE

“Lo spreco alimentare è il riflesso di una carenza educativa – ha puntualizzato Andrea Segrè –. La soluzione non può limitarsi ai comportamenti individuali, serve una svolta culturale: politiche pubbliche integrate, accesso a tecnologie efficienti sia a livello domestico sia industriale, chiarezza sulle etichette e una pianificazione di produzione, distribuzione e anche approvvigionamento da parte delle famiglie più consapevole. I surgelati, in quest’ottica, diventano strumenti educativi: se usati bene, insegnano a gestire scorte e consumi”.

UN’OCCASIONE DA COGLIERE ANCHE NELLA RISTORAZIONE

“Il sottozero deve trovare spazio anche nella ristorazione di qualità, senza pregiudizi – è il punto di vista di Alessandra Baruzzi –. Utilizzati con criterio, riducono gli scarti e garantiscono costanza di standard nella preparazione. Inoltre la facilità di gestione e il fatto che sono pronti all’uso, aiuta i ristoratori a fronteggiare la carenza di personale, il grande problema di questi tempi. Infine, rispetto ai freschi, danno maggiori garanzie di igiene e freschezza, soprattutto per alimenti delicati come il pesce. Un esempio di sostenibilità operativa”.

SERVONO POLITICHE PUBBLICHE LUNGIMIRANTI

Da più voci, durante la presentazione milanese, è emerso l’auspicio di una presa di posizione istituzionale chiara e aggiornata, capace di sostenere strategie anti-spreco concrete e coordinate. Per esempio riguardo i CAM attuali (Criteri Ambientali Minimi, cioè requisiti che la Pubblica Amministrazione deve rispettare durante l’acquisto di servizi e beni) pongono vincoli severi sull’impiego di alimenti surgelati, penalizzandone l’uso anche in contesti dove sarebbero funzionali alla sostenibilità, in particolare le mense scolastiche e ospedaliere. Un maggiore utilizzo di frozen food nella ristorazione collettiva consentirebbe di ridurre perdite di cibo, costi operativi e impatto ambientale.

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