Gruppo Pini - Ferrarini

Gruppo Pini rilancia la produzione di prosciutto crudo Ferrarini

Otto milioni di euro è l’investimento sostenuto per il rinnovamento dello stabilimento di Lesignano de’ Bagni (Parma), con l’obiettivo di crescere valorizzando qualità, innovazione e sostenibilità
Gruppo Pini - Ferrarini

Con il completamento della ristrutturazione della principale unità produttiva dello stabilimento di Lesignano de’ Bagni, Ferrarini dà il via al piano di transizione 5.0. L’obiettivo è rafforzare l’automazione e la digitalizzazione dei processi produttivi, già avviata, ponendo un’attenzione particolare alla riduzione dei consumi energetici. Attualmente, in questa unità vengono lavorate oltre 600mila cosce di suino all’anno destinate a diventare prosciutto crudo stagionato sia per il mercato europeo che americano. Mentre la produzione del Prosciutto di Parma Dop, pari a circa 140mila pezzi all’anno, continua nello storico impianto situato sempre all’interno della stessa area.

“Con un investimento di 8 milioni di euro – racconta Valerio Mariani, Direttore operativo Gruppo Piniè stato possibile rinnovare la centrale frigorifera attraverso la sostituzione progressiva dei compressori, in quanto obsoleti ed energivori, con nuove macchine più performanti, che consentono di ridurre di almeno il 50% i consumi energetici totali in metri cubi di gas e in kWh e di ottimizzare i consumi idrici attraverso il recupero del calore prodotto delle macchine in centrale e dal minore utilizzo della condensazione a livello delle torri evaporative”.

FOCUS SU OTTIMIZZAZIONE DEI PROCESSI E CONTROLLO DI FILIERA

Questo investimento ha portato all’azienda significativi ritorni a livello economico con conseguenti investimenti a livello tecnologico che consentono di ottimizzare le performance del processo produttivo, garantendo così un controllo più accurato di tutti i parametri fisici nelle varie fasi, dalla salagione fino alla stagionatura del prosciutto.

Un altro punto di forza su cui può contare l’azienda, grazie al passaggio nel 2023 in Gruppo Pini – la holding a cui fanno capo i salumifici Bresaole Pini, Ferrarini e Vismara 1898 e i macelli Pini Italia, Ghinzelli, Litera Meat in Spagna e Hungary Meat in Ungheria – è il controllo totale della filiera. Sia il cotto, che da sempre rappresenta il core business con una produzione di 1,6 milioni di prosciutti all’anno, sia i crudi Ferrarini, sono interamente realizzati all’interno del gruppo, a partire dalla materia prima: le cosce provengono esclusivamente da carne suina del gruppo Pini. La filiera è completamente integrata e tracciabile: dalla selezione della carne alla lavorazione, stagionatura e disosso, fino alla preparazione dei formati destinati all’affettamento.

IL 70% DEI CRUDI FERRARINI SONO VENDUTI IN ITALIA

Attualmente, il principale mercato di sbocco per il prosciutto crudo Ferrarini è il mercato italiano. Le vendite sul territorio nazionale sono distribuite attraverso diversi canali, dal dettaglio specializzato alla media distribuzione.

“Anche il mercato estero – continua Mariani – rappresenta una fetta importante per Ferrarini, sebbene sia attualmente condizionato da problematiche sanitarie internazionali, come la peste suina africana (ASF). Alcuni paesi come per esempio il Giappone, infatti, hanno posto restrizioni all’importazione di prosciutti italiani, rifiutando prodotti stagionati. Gli Stati Uniti, al contrario, hanno accettato il requisito dei 400 giorni minimi di stagionatura, permettendo così all’azienda di continuare a esportare regolarmente”.

Nel complesso, circa il 70% della produzione viene attualmente destinata al mercato italiano, mentre il restante 30% è rivolto all’estero.

FERRARINI CRESCE PIÙ DEL MERCATO

“Nel corso dell’ultimo anno abbiamo raggiunto un traguardo molto significativo: un fatturato di 182 milioni di euro, con una crescita di quasi il 20% rispetto al 2023 – afferma Mariani –. Un risultato particolarmente rilevante se consideriamo il contesto attuale: il mercato, infatti, non sta registrando un andamento analogo, segno che la nostra performance è frutto di scelte strategiche mirate, investimenti efficaci e una forte capacità di adattamento. Guardando agli anni precedenti, nel 2022 il fatturato aziendale era di 138 milioni di euro. In soli tre anni siamo passati da 138 a 182 milioni, con l’obiettivo concreto di superare i 200 milioni di euro nel breve periodo. Una traiettoria di sviluppo che dimostra la solidità del nostro modello di business. Siamo convinti che questa crescita non sia un picco isolato, ma l’espressione di un percorso di lungo termine che continueremo a costruire con determinazione”.

L’INNOVAZIONE CONTINUA

Nel 2024 è stato ufficializzato l’acquisto di un terreno, in provincia di Reggio Emilia, che vedrà l’edificazione di un nuovo stabilimento: l’impianto costituirà uno dei più grandi stabilimenti di produzione del prosciutto cotto in Europa. L’innovazione e la sperimentazione sono sempre attive anche per quanto riguarda i prodotti. Negli ultimi due anni, sono stati lanciati sul mercato Pavo – Petto intero di tacchino arrosto, realizzato solo con carne italiana, avente solo l’1,5% di grassi, e particolarmente morbido e succoso grazie alla lenta cottura, e senza glutine e derivati del latte, e la linea Quel tocco in più: una ricca gamma di salumi a cubetti e petali, in confezioni da 100 g, che segna l’apertura del brand verso un modello di consumo comodo e agile, grazie a un prodotto estremamente versatile.

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