Monini

Monini, risultati 2024 in crescita

L’azienda spoletina ha archiviato lo scorso anno con un fatturato di 257 milioni di euro. Qualità, sostenibilità e redistribuzione del valore economico le chiavi strategiche del successo
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Monini chiude il 2024 con risultati lusinghieri, nonostante le difficoltà del settore, in virtù di un fatturato consolidato che tocca i 257 milioni di euro, segnando il +33% sull’anno precedente, con una quota di mercato a volume in crescita in tutti i principali mercati. Da sottolineare che l’export ormai pesa per circa il 50% dei volumi totali dell’azienda.

L’olio evo si conferma il cuore dell’offerta, rappresentando con i suoi 23 milioni di litri commercializzati l’85% dei volumi venduti, mentre i prodotti a marchio Monini hanno generato il 95% del giro d’affari. Ma il vero tratto distintivo del modello aziendale è la condivisione del valore: ben il 96% del valore economico generato (+31% rispetto al 2023) è stato distribuito lungo tutta la catena a dipendenti, partner, fornitori e comunità.

IL BOSCO MONINI

Tra le aree di investimento più rilevanti e vero e proprio cuore della transizione verde dell’azienda, il progetto Bosco Monini sta raggiungendo con ampio anticipo i target prefissati. Avviata nel 2020 con l’obiettivo di piantumare un milione di olivi entro il 2030, l’iniziativa ha già messo a dimora oltre 793.000 alberi a fine 2024 tra Umbria, Toscana e Puglia per una superficie totale di 1.673 ettari di cui 654 dedicati agli oliveti, tutti coltivati secondo i principi dell’agricoltura biologica. Bosco Monini crea habitat ad alta biodiversità, contribuendo al sequestro di CO₂, alla lotta alla desertificazione e al miglioramento della fertilità dei suoli. Inoltre, quest’anno è stato raggiunto l’obiettivo di dotare il 100% della superficie olivicola del Gruppo di sistemi di irrigazione di precisione.

IL PIANO DI DECARBONIZZAZIONE

Nel 2024 Monini ha compiuto un passo decisivo elaborando il suo primo piano di decarbonizzazione, fondato su dieci azioni strategiche per la riduzione delle emissioni Scope 1 (generate direttamente), Scope 2 (legate al consumo di energia acquistata) e Scope 3 (generate a monte e a valle lungo la catena del valore). L’azienda ha investito in energia da fonti rinnovabili, elettrificazione dei consumi, logistica sostenibile e miglioramento dei dati ambientali lungo la filiera allineandosi alla Science Based Targets Initiative che si pone l’obiettivo di limitare il riscaldamento globale entro 1,5°C.

Monini porta il suo impegno anche sulle tavole dei consumatori, lavorando per estendere l’uso di materiali compostabili e riciclabili sia negli imballaggi che nel packaging. Dal secondo semestre 2024, ad esempio, tutte le bottiglie di plastica dell’olio extra-vergine “Premi & Spremi” sono diventate 100% R-Pet. Per quanto riguarda la tracciabilità e la qualità dei prodotti, nel 2024 le linee GranFruttato e BIOS sono state certificate CEQ – Consorzio Extravergine di Qualità per garantire l’origine 100% italiana. Infine, anche nel 2024 l’azienda ha rinnovato la sua collaborazione pluriennale con la prestigiosa Fondazione Umberto Veronesi, a cui ha erogato 4 borse di ricerca a partire dal 2021, sostenendo gli studi scientifici della dottoressa Emilia Ruggiero sulle proprietà dell’olio di oliva in funzione antitumorale.

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