Mulino Bianco lancia il primo biscotto italiano da agricoltura rigenerativa

Mulino Bianco lancia il primo biscotto italiano da agricoltura rigenerativa

Il nuovo Buongrano avvia una nuova fase della Carta del Mulino, impegnandosi a estendere la filiera rigenerativa a tutti i prodotti entro il 2030
Mulino Bianco lancia il primo biscotto italiano da agricoltura rigenerativa

Mulino Bianco compie un passo fondamentale nel suo percorso di sostenibilità, diventando il primo brand bakery in Italia certificato a lanciare un biscotto interamente prodotto con farina di grano tenero da agricoltura rigenerativa: il nuovo Buongrano. Questo lancio segna l’inizio di una nuova, ambiziosa fase per la Carta del Mulino, il disciplinare che dal 2018 guida la coltivazione sostenibile del grano tenero e che ora si focalizza sull’agricoltura rigenerativa: un approccio olistico che punta a restituire vitalità alla terra e a migliorare la salute del suolo.

DATI E PROSPETTIVE ECONOMICHE

Il nuovo Buongrano è realizzato con il 100% di farina di grano tenero proveniente da queste pratiche, le cui performance sono verificate e monitorate grazie al rispetto del nuovo “Regenerative Agriculture Standard di Food Chain ID”.

Mulino Bianco ha annunciato l’obiettivo di estendere progressivamente questo modello: entro il 2030, tutti i prodotti del brand saranno realizzati con farina da agricoltura rigenerativa. Un impegno che, secondo i dati della filiera, è già proficuo: la filiera del grano tenero coinvolge oltre 48.000 ettari coltivati da 1.800 agricoltori, 14 mulini esterni, 70 centri di stoccaggio e il mulino di proprietà Barilla.

I benefici ambientali sono già concreti: una riduzione delle emissioni di CO2​ eq del 7% annuo rispetto all’agricoltura convenzionale (circa 9.500 tonnellate risparmiate ogni anno, l’equivalente di 320 camion carichi di CO2​ eq). Circa 2.000 ettari (pari a 2.900 campi da calcio) sono stati destinati a fasce di biodiversità, favorendo un incremento del 40% degli insetti impollinatori (api, sirfidi e farfalle) nelle aree monitorate dall’Università di Bologna.

Laura Signorelli, Marketing Director Equity Mulino Bianco, ha sottolineato la portata del progetto: “Con Buongrano vogliamo scrivere un nuovo capitolo della storia di Mulino Bianco, che da cinquant’anni nutre la fiducia che il mondo possa essere un posto migliore. Il nostro obiettivo è far conoscere il valore dell’agricoltura rigenerativa: è il nuovo impegno della marca per continuare a garantire ai consumatori la stessa qualità di sempre, nutrendo al contempo la nostra terra”.

Michele Zerbini, soft wheat & flours Italy & Galliate mill purchasing associate Director Mulino Bianco, ha evidenziato il ruolo della filiera: “La salute del suolo è alla base della qualità del nostro grano e quindi dei nostri prodotti. Con la Carta del Mulino stiamo lavorando al fianco di partner, agricoltori, stoccatori e mulini per diffondere sempre di più le pratiche di agricoltura rigenerativa, capaci di migliorare la fertilità dei terreni anno dopo anno, favorire la biodiversità e valorizzare il lavoro di tutta la filiera”.

Eva Alessi, Head of sustainability WWF Italy, partner del percorso, ha infine confermato l’importanza strategica dell’agricoltura rigenerativa: “Oggi questo modello di agricoltura rappresenta una risposta concreta alla crisi climatica e alla perdita di biodiversità. Il percorso intrapreso da Mulino Bianco e dal Gruppo Barilla con la Carta del Mulino è un segnale importante: dimostra che è possibile conciliare produzione alimentare di qualità con il ripristino e la tutela degli agroecosistemi, iniziando dal suolo”.

Il percorso è supportato da un ampio sistema di collaborazioni scientifiche che include WWF, CNR – IBE, Università di Torino, Bologna e Tuscia, e partner tecnologici come XFarm e Open Fields.

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