La Dop economy italiana continua a crescere raggiungendo nel 2024 un valore alla produzione di 20,7 miliardi di euro, con un incremento del +3,5% su base annua e +25% rispetto al 2020, contribuendo al 19% del fatturato agroalimentare nazionale. A trainare il risultato sono i 9,6 miliardi del comparto cibo (+7,7%) e gli 11 miliardi del vino imbottigliato, stabile dopo la frenata del 2023. Sono questi i dati principali emersi dal 23esimo rapporto Ismea-Qualivita, presentato oggi a Roma.

Il numero dei Consorzi di tutela autorizzati dal Ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste è salito a 328, con 184.000 operatori attivi e 864.000 occupati (+1,6%): un sistema giovane, innovativo, multifunzionale e con performance economiche superiori alla media delle aziende agricole italiane.
EXPORT DA RECORD
Per la prima volta le esportazioni di prodotti Dop e Igp superano quota 12 miliardi, arrivando a 12,3 miliardi di euro (+8,2%):
- 5,15 miliardi dal settore food (+12,7%)
- 7,19 miliardi dal vino (+5,2%), pari all’88% dell’export vinicolo italiano.
La crescita è diffusa: +5,9% nell’UE, +10,4% nei mercati extra-UE, con gli Stati Uniti primo paese di destinazione (22%). Nonostante gli effetti dei dazi, percepiti come negativi dal 48% delle filiere coinvolte secondo un focus realizzato con Origin Italia, il 61% dei Consorzi sta diversificando i mercati benché solo uno su tre preveda un impatto significativo dei dazi nel lungo periodo.
LA DOP ECONOMY NEL DETTAGLIO: CIBO…
L’agroalimentare Dop Igp Stg nel 2024 cresce per il quarto anno di fila, con un valore alla produzione di 9,64 miliardi di euro (+7,7% in un anno e +48% dal 2014) e un fatturato al consumo finale di 18,57 miliardi.

Si mantiene piuttosto stabile il valore alla produzione per i prodotti di panetteria e pasticceria (+0,7%) e per i prodotti a base di carne (-0,9%), a fronte della crescita, in certi casi anche a doppia cifra, di tutte le altre categorie: formaggi (+10,5%), ortofrutticoli (+6,0%), aceti balsamici (+7,9%), paste alimentari (+11%), oli di oliva (+46,9%) e carni fresche (+4,3%). L’export supera per la prima volta i cinque miliardi di euro (+12,7% su base annua +91% dal 2014) con un incremento del +9,4% in UE e del +17,8% Extra-UE.

… E VINO
Dopo la battuta d’arresto del 2023, il settore del vino Dop e Igp torna a mostrarsi stabile nel 2024, sia per produzione sia per valore, mentre le esportazioni riprendono a crescere. Il valore del vino imbottigliato raggiunge 11,04 miliardi di euro, con andamenti eterogenei tra aree e denominazioni: tra le prime dieci Dop e Igp, cinque registrano un aumento e cinque un calo su base annua, mentre a livello territoriale nove regioni su venti hanno variazione positiva.

L’export del vino a indicazione geografica per la prima volta supera i sette miliardi di euro (+5,2% in un anno e +66% dal 2014), rappresentando l’88% dell’export complessivo vinicolo italiano.
TERRITORI: LA DOP ECONOMY CRESCE IN 14 REGIONI
L’impatto territoriale evidenzia un 2024 all’insegna dell’espansione: il 65% delle province è in crescita, e una su quattro (+26%) mostra incrementi a doppia cifra. Il Nord-Est risulta, ancora una volta, il “motore pulsante” della Dop economy grazie a questi risultati:
- 11,24 miliardi di euro (+2,8%)
- Veneto vicino ai cinque miliardi
- Emilia-Romagna a 3,99 miliardi
- Friuli-Venezia Giulia in forte crescita (+8,1%).
Molto bene anche il Nord-Ovest (+7,1%), con la Lombardia protagonista: 2,9 miliardi e +13,1%, quarto anno consecutivo di crescita. Sud e Isole registrano un aumento del +3,4%, spinti da Campania, Puglia (+12,2%) e Sicilia. Il Centro cede leggermente (-0,9%), con Toscana stabile e Umbria in recupero (+3,4%). Tra le province primeggia Treviso con 2,26 miliardi, seguita da Parma (1,61 miliardi) e Verona (1,40). Crescono significativamente Mantova (+20,9%), Modena (+8,4%), Udine (+8,2%) e Reggio Emilia (+8%).

Francesco Lollobrigida, Ministro dell’Agricoltura, ha commentato: “Le indicazioni geografiche sono radici e futuro dell’Italia. Rappresentano un modello produttivo che garantisce reddito, qualità e competitività, e continueremo a difenderlo con forza in ogni contesto internazionale”.
Livio Proietti, Presidente Ismea, ha sottolineato: “Il sistema della Dop economy genera valore diffuso, mantiene vive le aree interne e raggiunge un export senza precedenti. Un modello vincente anche in un contesto geopolitico incerto”.
Cesare Mazzetti, Presidente della Fondazione Qualivita, ha evidenziato l’importanza della nuova strategia europea: “Le indicazioni geografiche sono un modello avanzato di sviluppo economico. La sostenibilità sarà il valore aggiunto, insieme a una strategia nazionale di promozione più coerente e integrata”.


