Alessandro Piva, Giuseppe Romanini e Bruna Saviotti per pomodoro da industria Nord Italia.

Pomodoro da industria, il Nord Italia prepara la campagna 2026

Nuove regole, più dati e una governance condivisa. Dopo una campagna 2025 con rese in calo, l’OI rafforza pianificazione, raccolta dati e strategie per affrontare un contesto climatico e competitivo sempre più complesso
Alessandro Piva, Giuseppe Romanini e Bruna Saviotti per pomodoro da industria Nord Italia.

L’OI Pomodoro da Industria Nord Italia, che rappresenta il 100% delle OP e delle industrie del più grande distretto europeo, avvia la fase preparatoria alla campagna 2026 dopo aver archiviato un 2025 segnato da rese inferiori alle attese.

La campagna appena conclusa ha totalizzato 3.121.617 tonnellate di prodotto raccolto e lavorato, pari al -13% rispetto agli accordi contrattuali. La resa media si è fermata a 69,3 t/ha, al di sotto della media quinquennale (73,2 t/ha), pur mantenendo un’elevata qualità con grado Brix 5.

Sul comparto pesano tre anni difficili: alluvioni 2023, bassa produzione 2024 e rese ridotte nel 2025, effetti diretti del cambiamento climatico. Lo scenario richiede ora, secondo l’OI, una pianificazione più rigorosa.

NUOVE REGOLE CONDIVISE E STATUTO AGGIORNATO

Durante l’assemblea tenutasi il 26 novembre a Parma, i soci hanno approvato le modifiche allo statuto e aggiornato le regole condivise, risultato di un ampio processo partecipativo. Questi strumenti sono considerati essenziali per garantire correttezza, trasparenza e affidabilità della filiera, riconosciuta a livello internazionale per l’elevato livello organizzativo.

Tra le novità, l’introduzione della raccolta di nuovi dati dagli associati, in particolare sugli stock di prodotto finito convertiti in equivalente materia prima. Informazioni su scorte, mercato interno e trend globali diventeranno la base per programmare superfici coltivate e fabbisogno dell’industria.

VIA LIBERA AL PROGRAMMA TRIENNALE

Approvato anche il programma triennale delle attività, che rafforza iniziative già avviate e definisce gli assi strategici per i prossimi tre anni. Tra le priorità:

  • Attività di lobby istituzionale su reciprocità commerciale, tecniche di evoluzione assistita, agrofarmaci, risorsa idrica e definizione della PAC 2028-2034;
  • Sviluppo di una piattaforma digitale per lo scambio dati;
  • Utilizzo dei dati storici per modelli di gestione del rischio in ambito assicurativo;
  • Redazione di un bilancio di sostenibilità di filiera che unisca pratiche di OP e industrie.

La revisione dello statuto, l’aggiornamento delle regole condivise e il programma triennale sono risultati importanti”, afferma Giuseppe Romanini (nella foto, al centro), Presidente dell’OI. “Ma il vero successo è lo spirito di collaborazione: lavorare insieme è l’unica via per crescere e migliorare”.

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